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J. P. Morgan invoca il fascismo contro la crisi

Creato il 19 giugno 2013 da Albertocapece

J.P. MorganProbabilmente chi legge questo blog si sarà stancato di sentire le sciocchezze che il sottoscritto dice da due anni e cioè che le pseudo soluzioni alla crisi proposte e imposte fin dal 2008, la cieca quando paradossale fede nell’euro con marchio d’ignominia per gli eretici, la dottrina dell’austerità come necessaria anche se portatrice di massacri sociali, devastazioni di diritti e sepoltura di welfare, non sono altro che strumenti politici e non economici per ottenere una “riduzione della democrazia”.

Capisco che per chi è abituato a pensare all’economia come una scienza “dura”, non sia facile mettersi a guardare le cose da un’angolazione diversa per considerare questa disciplina come politica e sociologia perseguite con altri mezzi. Ma la crisi prima mondiale e poi specificatamente europea che ha visto uno straordinario accanimento terapeutico con ricette soluzioni talmente dannose e controproducenti da dove essere alla fine sconfessate dagli stessi medici, è stata un’occasione praticamente unica per smascherare il travestimento con cui una politica reazionaria si nascondeva dietro la necessità.

Non che in questi anni siano mancati dichiarazioni e documenti piuttosto espliciti sul reale significato dell’enfasi posta sui bilanci degli stati, sul “rigore” e sulla castrazione delle politiche di bilancio, ma adesso ecco che da un analisi  della J.P. Morgan   su come superare la crisi del debito di cui la stessa banca è stata una delle cause. “Quando la crisi è iniziata era diffusa l’idea che questi limiti intrinseci avessero natura prettamente economica (…) Ma col tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea”.

Per integrazione si intende ovviamente non quella politica fra gli stati, ma quella finanziaria al comando dei centri di potere bancario non elettivi: la resistenza nascerebbe secondo il documento dal fatto che i  “ sistemi politici della periferia meridionale sono stati instaurati in seguito alla caduta di dittature, e sono rimasti segnati da quell’esperienza. Le costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste. certo questi signori sono dotati anche di una insolente ignoranza, visto che tra i Paesi usciti dal fascismo, anzi dalla sua forma più radicale, c’è proprio la Germania. Ma si sa che i soldi rendono intelligenti e acculturati anche i più espliciti cretini. Fatto sta che è proprio a causa delle costituzioni “socialiste” e alla disgraziata caduta dei fascismi i sistemi politici del sud d’Europa offrono spiacevoli “tutele istituzionali per i diritti dei lavoratori” e persino “la licenza di protestare”. E’ proprio a causa delle costituzioni antifasciste che “i paesi della periferia hanno ottenuto successi solo parziali nel seguire percorsi di riforme economiche e fiscali, e abbiamo visto esecutivi limitati nella loro azione dalle costituzioni (Portogallo), dalle autorità locali (Spagna), e dalla crescita di partiti populisti (Italia e Grecia)”.

Ora capite perché vedere una sinistra che agita i feticci e tesi così cari a J.P. Morgan  senza minimamente dar segno di comprendere il disegno politico sottostante alle presunte necessità, mi ha disgustato. E ancora di più mi disgusta l’inciucio volta a manomettere la Costituzione proprio nel solco delineato dal documento (lo trovate in versione integrale qui). Ed è inutile ricordare che proprio J.P. Morgan è stata considerata dal governo americano uno dei responsabili della crisi dei subprimes e che – per venire alla nostra italietta –  fu proprio in una riunione indetta a Firenze da questo trust finanziario così progressista che fu lanciata la candidatura di Renzi alle primarie ( qui per saperne di più ). Tutto si tiene Per fortuna i signori della finanza e dei think tank, i fascisti del terzo millennio, ormai sono così sicuri di poter spazzare via la democrazia che nemmeno più lo nascondono. Lo scrivono nero su bianco. E di che altro colore altrimenti?


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