Anno: 2012
Durata: 130′
Nazionalità: USA
Genere: Azione, Thriller
Regia: Christopher McQuarrie
Distribuzione: Universal Pictures
Uscita: 3/01/2013
Dopo essersi avventurato alla grande con l’action a tutto tondo grazie alla serie di Mission:impossible, la super star quasi cinquantenne Tom Cruise ha pensato bene di mettere da parte il suo Ethan Hunt per calarsi nella parte di un altro uomo d’azione: Jack Reacher.
Tratto da un best seller di Lee Child, questo film, diretto Christopher McQuarrie (indimenticabile il suo lavoro di sceneggiatore da Oscar per I soliti sospetti), è un indagine ad alto rischio che, stando alle attuali stragi americane avvenute di recente, esce anche in un momento delicato dato l’argomento.
Infatti la trama prende inizio da una tragedia avvenuta per mano di un cecchino, l’ex tiratore scelto Barr (Joseph Sikora), il quale si macchia di un delitto uccidendo a sangue freddo, da una lunghissima distanza, ben cinque persone innocenti.
Una volta catturato l’uomo però non partecipa agli interrogatori e l’unica cosa che dice è quella di chiamare Jack Reacher (Cruise).
Quest’ultimo non tarderà a presentarsi e il suo arrivo si rivelerà decisivo per le indagini che si svolgeranno riguardo alla strage, la quale man mano si dimostrerà essere più vicina ad un complotto vero e proprio che ad un gesto insano di un uomo allo sbando.
C’è qualcosa che sfugge di questo Jack Reacher:la prova decisiva, perché se l’intenzione era quella di voler realizzare un’action insolito, fatto per lo più di momenti non conformi al genere per non parlare dell’ironia utilizzata, allora qualcosa di buono ne è uscito.
La parte indagatoria, con i suoi momenti di ricostruzione della faccenda e la tensione che sale per chi trama alle spalle, è anche funzionale, però ciò che sfugge al regista/sceneggiatore McQuarrie è l’utilizzo di humour fuori luogo che vorrebbe essere anche innovativo in questo tipo di genere.
La vena ironica di Jack Reacher:la prova decisiva si sente e anche troppo, tant’è che a volte non si capisce se sia involontaria o no, penando di fatto così la performance del suo protagonista/produttore Cruise, che il più delle volte, quando fa il duro, fa più ridere che incutere minaccia (chissà se al suo posto ci fosse stato un attore all’altezza, magari uno Hugh Jackman o un Gerard Butler).
Curiosa poi la scelta attoriale di contorno, che vanno da vari caratteristi come Richard Jenkins e la splendida Rosamund Pike, fino alla presenza del veterano Robert Duvall (di nuovo accanto a Cruise dopo Giorni di tuono) e quella insolita del regista tedesco Werner Herzog, il quale ricopre il ruolo del villain di turno.
Se magari all’ironia ci fosse stata più presenza di un’azione ben dosata Jack Reacher:la prova decisiva sarebbe anche potuto essere qualcosa d’eccezionale, ma così com’é sembrerebbe più un’occasione sprecata bella e buona per assistere ad un’alternativa dei vari Bourne o Mission:impossible stessi.
Mirko Lomuscio