Queste persone sono tutte allineate in una di quelle code religiosamente perfette che solo gli Inglesi sanno fare (a meno che fra loro non ci sia anche qualche turista italiano, chiaro), aspettano il loro turno e... fotografano.
Ma che cosa? - vi domanderete voi, con l'aria sempre addormentata e la lingua ustionata dal caffè.
Forse su quei mattoni avrà fatto la pipì uno dei One Direction? Forse c'è una targa commemorativa di quando la Principessa Diana è venuta a comprarsi un foulard nel Tie Rack lì vicino?
No, aspetta! Non c'è una targa commemorativa! C'è... c'è... un carrello!!
...Un carrello???
E perché la gente dovrebbe mettersi in coda a fotografare un carrello?
(centreranno sempre i One Direction, ho paura)
Poi, l'illuminazione.
Siamo a King's Cross, c'è il binario 9 e 3/4!!!
Ecco cosa fanno tutti quanti in fila: prendono la rincorsa per andare ad Hogwarts.
Che babbana che sono.
Mi passa immediatamente la sonnolenza: butto via il caffè ustionante e prendo anch'io la rincorsa. Mi lancio contro il muro di mattoni, serrando gli occhi e credendo fermamente nella magia: se ci credi funziona, il binario 9 3/4 si apre ad accoglierti e puoi prendere posto in uno degli scompartimenti dell'Hogwarts Express, diretta verso il castello che ospita la Scuola di Stregoneria, afferrando al volo una cioccorana ed una manciata di gelatine tuttigusti più uno (sperando che non ti capiti vomito o caccole).
Londra, Stazione di King's Cross, binario 9 3/4
E' stato un viaggio un po' strano, a dire il vero.
Sì, perché Hogwarts, in realtà, l'abbiamo raggiunta pochi giorni dopo, andando a visitare il Castello di Alnwick, maniero del Northumberland utilizzato per le riprese esterne della scuola di magia nei film di Harry Potter, ma per salire sull'Hogwarts Express ho dovuto aspettare un altro mese ed un altro viaggio.
Se infatti fossimo davvero dei maghi e non dei babbani, e quel muro di mattoni a King's Cross si potesse davvero aprire per farci salire sul treno, ci dovrebbe far teletrasportare non più a Londra, ma a Fort William, capitale delle Highlands scozzesi.
[in alternativa al teletrasporto - ed alla magia - si può prendere un normale treno babbano che vi porti in Scozia, e che parte proprio da questa stazione]
E' a Fort William infatti che parte il Jacobite Steam Train, un treno a vapore risalente ai primi decenni del 1900, che tutti i giorni scivola sbuffando per le due ore di tragitto che si impiegano per raggiungere Mallaig, attraverso quello che l'autorevole Wanderlust Magazine ha definito come "il viaggio in treno più bello del mondo".
Arriviamo in stazione ed eccolo lì, fermo sul binario, con la sua locomotiva dalla pancia piena di carbone accatastato pronto ad essere divorato dalla sua bocca di fuoco, ed un pinnacolo di fumo che già fuoriesce, nero e spumoso, dalla cima.
Le carrozze hanno anche loro un'aria piuttosto vintage, e, ok, ammetto che quelle di prima classe sono decisamente più carine, con i centrini di pizzo sui tavolini, le tazzine di ceramica pronte per accogliere il tè e dei lumini a forma di abat-jour - ma noi abbiamo prenotato per la seconda, e ci accontentiamo dei nostri sedili di pelle e dell'odore di antico della nostra carrozza rifinita in legno.
In ogni caso, quando passa il carrello bar, ti aspetti che venda cioccorane e burrobirra, perché se hai visto i film, ti sembra di piombare dentro un déja-vu.
Rimpiango un po' di non essermi portata dietro la mia confezione di gelatine tuttigusti più uno, presa l'anno scorso all'Harry Potter Experience a Londra, e che giace sulla mia scrivania in ufficio, inviolata da quando abbiamo scoperto che i gusti "vomito" e "caccole" sanno effettivamente di vomito e caccole.
Non che adesso avrei avuto voglia di mangiare vomito e caccole, ma era giusto così, per fare un po' di atmosfera e sentirci un po' meno babbane.
Pazienza, del resto la magia, in questo viaggio, consisterà in quello che vedremo dal finestrino: le Highlands sono un incantesimo della natura, fatto da un paesaggio che non è solo bellezza, ma anche emozione - un paesaggio che parla una lingua in grado di farti vibrare corde profondissime dell'anima, suonando una melodia arcaica e potente.
E' un paesaggio che potrei contemplare all'infinito senza mai stancarmi, ed è anche il motivo per cui il Wanderlust Magazine ha insignito del suo premio questa tratta ferroviaria: "La metà è il viaggio", in questa occasione più che mai, e non importa tanto arrivare, quando andare, assaporare lentamente l'incanto che stiamo attraversando, con in sottofondo lo sbuffo della locomotiva ed i finestrini che si appannano quando si esce da una galleria.
Forse avevo delle aspettative molto alte per questa esperienza, e, forse, non è mai un bene che lo siano, perché un'aspettativa molto alta è sempre garanzia di un minimo di delusione.
Per qualche motivo, io & Tabby Cat abbiamo continuamente avuto l'impressione di essere sedute dal lato "sbagliato" del treno.
Volendo potrei dilungarmi alquanto su quale metafora esistenziale si nasconda in ciò - ma stavolta la intendo invece in termini assolutamente contingenti e concreti: non è questione che l'erba del vicino sia sempre più verde, è che un lato della carrozza è proteso verso un panorama mozzafiato, mentre l'altro rimane schiacciato contro un fianco delle montagne, e per la maggior parte del tempo non vede altro che qualche roccia ed un po' d'erba.
Quindi il viaggio lo abbiamo passato ad allungare il collo verso il finestrino opposto, accanto al quale erano sedute altre persone - e ci sentivamo un po' come se stessimo spiando una felicità altrui che ci era preclusa.
Ad un certo punto ci è stata preclusa definitivamente, perché la famigliola seduta di fianco a noi, che già prima mostrava una certa indifferenza nei confronti del paesaggio che stavamo attraversando, infastidita dal riverbero del sole sul vetro, ha deciso di aprire un ombrello per ripararsi, e poter continuare imperterriti a leggere Grisham e a colorare Peppa Pig - incuranti se fuori ci fosse l'apoteosi della bellezza delle Highlands oppure la periferia industriale di Busto Arsizio.
...E poi ditemi che non suona come una metafora esistenziale!
Sosta a Glenfinnan
Lungo il tragitto, lo Jacobite Steam Train fa un paio di veloci soste a Glenfinnan ed Arisaig, minuscoli villaggi con le stazioncine in legno dipinto in stile vittoriano e piene di fiori coloratissimi.
Prima di entrare a Glenfinnan, il treno passa sull'omonimo viadotto, un ponte in pietra di 21 archi che, al pari del treno, è diventato una celebrità cinematografica: anzi, è proprio l'immagine del treno a vapore che passa su questo viadotto ad essere diventata un'icona per i potteriani di tutte le età.
Anche su questo avevo una piccola grande aspettativa, di carattere fotografico: riuscire a scattare uno spettacolare scatto del nostro treno sul viadotto...
Ma la sua mancata realizzazione stavolta non è stata colpa del destino un po' avverso, ma solo della mia stordita ingenuità: sarebbe stato piuttosto ovvio immaginare che se sei sul treno non puoi fotografare il treno... ma a volte mi lancio in voli pindarici perdendomi le questioni più lapalissiane.
Mi è venuta in mente una frase di Jim Morrison che da ragazzine ci scrivevamo spesso sulle Smemo: "Se un giorno ti svegli e non vedi il sole, o sei morto o sei il sole".
E noi eravamo il treno sul viadotto.
Ed eravamo fotografati da uno stuolo di persone appostate appositamente lì sotto per il nostro passaggio: il nostro quarto d'ora di celebrità.
Expectations...
...reality
Il Jacobite termina la sua corsa nel piccolo villaggio costiero di Mallaig, dove sosta per un paio d'ore per poi ripartire e tornare indietro a Fort William.
Mallaig è il porto dove partono i traghetti diretti verso l'Isola di Skye, e, se vi si capita in una giornata di sole com'è successo a noi, si può incontrare la celebrità locale che si avvicina alle banchine per farsi gettare il pesce:
[Informazioni pratiche]:
Il Jacobite Steam Train è in servizio da maggio ad ottobre, con una corsa mattutina e, nei mesi estivi, anche una pomeridiana.
Dal momento che è piuttosto gettonato in qualunque periodo disponibile, è consigliabile prenotare sul loro sito --> http://www.westcoastrailways.co.uk/jacobite/jacobite-steam-train-details.cfmSe poi proprio volete coccolarvi alla grande, o rendere un regalo speciale ancora più speciale, alla prenotazione del posto potete aggiungere una bottiglia di champagne, una scatola di cioccolatini o un mazzo di fiori.