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Jacques Tardi, Io René Tardi prigioniero di guerra allo Stalag 2B, Coconino press

Creato il 27 novembre 2013 da Atlantidelibri

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“È necessario raccontare le storie dei prigionieri sopravvissuti, perché sono state subito dimenticate. Il cinema le ha spesso narrate in chiave di commedia, con gli stereotipi del tedesco stupido e mangiacrauti e del francese furbo e intelligente… Pochi hanno descritto la miseria quotidiana di cercare bucce di patata nella spazzatura, di bere infusi di corteccia strappata dalle palizzate, di non parlare d’altro che di fame, fame, fame. L’amarezza, l’umiliazione, la vergogna che mio padre ha provato lo hanno accompagnato per il resto dei suoi giorni”. Queste parole di Renè Tardi possono servire da introduzione ad uno dei graphic novel più belli visti quest’anno: l’autore ha chiesto al padre Jacque, sottufficiale fatto prigioniero dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale di scrivere le sue memorie di quei giorni. Da quelle pagine è nato questo libro che descrive la situazione quotidiana di chi era impegnato a sopravvivere in quei giorni. Insieme alle memorie di René troverete anche quelle di Jean Grange,  compagno di prigionia (padre della moglie di Tardi, Dominique). Per completare il quadro di famiglia, la figlia di Tardi, Rachel, ha pure collaborato nella realizzazione del libro, mentre il figlio Oscar ha fornito il suo aiuto per la documentazione.

Jacques Tardi // Io René Tardi prigioniero di guerra allo Stalag 2B, Coconino press
Un figlio interroga il padre. Dopo “Maus” di Spiegelman, un’altra pietra miliare del graphic novel di memoria sulla Seconda guerra mondiale.

Vita quotidiana nel campo di prigionia: la fame cronica e le malattie, i rari pacchi che arrivano da casa, le docce, il lavoro, i sogni di fuga, l’impiccagione delle guardie tedesche dopo la fine della guerra… Una storia senza eroi. Un libro da non perdere per tutti gli appassionati di Storia.

Centinaia di pagine scritte su tre quaderni in una grafia fitta e minuta. Jacques Tardi, il maestro del fumetto francese contemporaneo, ha chiesto al padre René, sottufficiale fatto prigioniero dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale, di scrivere le sue memorie su diari per trarne un graphic novel intenso, toccante, anti-epico, in grigio e rosso sangue. È il racconto degli orrori e della crudeltà della guerra, poi delle tetre giornate di una prigionia durata quattro anni e otto mesi in uno Stalag in Pomerania vicino al fronte russo, tra le angherie dei tedeschi e il persistente incubo della fame. Infine, dopo la liberazione, la lunga, estenuante marcia di ritorno a casa a trenta gradi sotto zero nella neve. E addosso una sensazione di sconfitta che non se ne andrà più. L’omaggio di Jacques Tardi alla memoria del padre, simbolo di tutti i prigionieri di oltre 120 campi di detenzione tra Germania e Polonia, dei sopravvissuti e di tutte le vittime della ferocia e dell’insensatezza delle guerre, è diventato un atto d’amore familiare che attraversa più generazioni. Ai ricordi di René Tardi si uniscono quelli di Jean Grange, suo compagno di prigionia e padre della moglie di Tardi, Dominique. E al graphic novel hanno collaborato anche la figlia di Tardi, Rachel, che si è occupata della colorazione al computer, e il figlio Oscar per la documentazione e le ricerche iconografiche.

“È necessario raccontare le storie dei prigionieri sopravvissuti, perché sono state subito dimenticate. Il cinema le ha spesso narrate in chiave di commedia, con gli stereotipi del tedesco stupido e mangiacrauti e del francese furbo e intelligente… Pochi hanno descritto la miseria quotidiana di cercare bucce di patata nella spazzatura, di bere infusi di corteccia strappata dalle palizzate, di non parlare d’altro che di fame, fame, fame. L’amarezza, l’umiliazione, la vergogna che mio padre ha provato lo hanno accompagnato per il resto dei suoi giorni”. Jacques Tardi

Una storia piena di rabbia e dolore, compassione e umanità. La storia di un uomo che diventa memoria e voce collettiva di tutti i prigionieri di guerra.

“Jacques Tardi è tra i più grandi disegnatori francesi di sempre: un’istituzione vivente nella patria della graphic novel, dove il fumetto ha piena dignità letteraria”. Il Corriere della Sera

e qui trovate l’anteprima online:

http://issuu.com/coconinopress/docs/io_rene___tardi_prigioniero_di_guer



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