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Jago, Amico mio!

Creato il 22 luglio 2011 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

di Iannozzi Giuseppe

Amico mio, puoi buttar cacca quanta vuoi addosso a me. Puoi dire che non capisco un emerito cazzo, ecc. ecc. Puoi, insieme ai tuoi amichetti, giocare al vecchio gioco di dir di me sempre più male ogni volta che apro il becco credendo così di riuscire a far di te quel gigante che non sei. Puoi in verità fare ogni cosetta che ti frulli per la testolina nel tentativo di annichilire la mia onestà, di sporcarla, di deflorarla prendendomi alle spalle. Puoi in verità tutto questo e altro ancora.
Ma non sono in un angolo. Nell’angolo ci sei tu.

Nell’angolo c’è Chi indarno cerca d’assurgere a dio da venerare.

Per quel che mi riguarda non venero né te né nessun altro. Non sono in un angolo soprattutto perché nella mia posizione, che non ha alcun interesse per quanto minimo lo si possa immaginare, non ci sono angoli ma solo bufere di sputi e qualche volta una pozzanghera che riflette un raggio di sole.

Da chi ti fai carezzare le spalle, Amico mio? Da uno che se lo chiami dalla sua non ha nemmeno l’eco. Un anonimo non esiste, lo sanno tutti, gl’ignoranti persino, per Dio! Non esiste perché l’ha deciso lui stesso, gettando nel fango la dignità e l’onestà, per assumere quella forma vaga che solo certe ombre tengono. Un anonimo, una cosetta invero così piccina che non è neanche giusto paragonarla al fiato dabbasso di Jago: troppo onore gliene verrebbe.

Così, senza rancore, ti lascio là dove sei, traballante sulle ginocchia in quell’angolo che hai scelto di difendere colle unghie e coi denti, come fanno certi boxeur disperati condannati e finiti, eppur ancora riottosi – quasi ingenui – colle mani giunte aspettando il Grande Miracolo, o chi getti la spugna in loro vece, prima che il Grande Colpo li costringa fuori del ring.

Oddio!


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