Con la nuova personale nella sede di Roma della T293, James Beckett vuole tracciare un’evidente linea di connessione con i suoi lavori passati. Ancora una volta, attraverso la combinazione di oggetti di diversa natura, l’artista intraprende un viaggio incredibile, compiendo una scelta che apre la strada all’esplorazione e a nuove ipotesi di ricerca.
Questa volta Beckett approfondisce una parentesi storico-geografica in cui si è di recente imbattuto. Si tratta delle vicende legate alla tribù georgiana dei Khevsuri, che secondo alcune ricostruzioni etnografiche discenderebbero direttamente da gruppi di crociati che nel corso del Medioevo vennero a disperdersi nelle regioni montuose del Caucaso centrale.
Attraverso costumi e manufatti di derivazione cristiana trasmessi di generazione in generazione, è ancora possibile avvicinarsi a una cultura rimasta per lungo tempo oscura ma paradossalmente tangibile grazie al suo isolamento ambientale.
Il punto di partenza della manipolazione di Beckett è la creazione di un parallelismo tra l’architettura Khevsuri e quella tipica dei giardini zoologici. Il passaggio successivo è l’ideazione di una serie di falsi utensili, che richiamano le tecniche di sopravvivenza e lo svolgimento di azioni di vita quotidiana dei Khevsuri. In questo modo l’iniziale oggetto di indagine, i Khevsuri, diventa secondario, venendosi a creare una sorta di parallelo ancestrale di una nuova cultura immaginaria svelata dalla combinazione inaspettata di questi oggetti.
James Beckett, Khevsurvite Derivativa (potenziali abitanti di anfratti)
Inaugurazione: mercoledì 26 gennaio 2011, h 19
Periodo: 27 gennaio – 5 marzo, 2011
Orari: 15 – 19, martedì – venerdi
T293, Via dei Leutari 32, Roma
T: +39 (0)6 83763242, , www.t293.it