Magazine Diario personale

James Blake – Retrograde

Da Thid @Philomela997

James Blake, che ho ascoltato per la prima volta in questi giorni, ha le potenzialità per diventare una grande fonte d’ispirazione. :D In particolare, a colpirmi è stato l’ultimo album, Overgrown (2013) e il singolo Retrograde.

James Blake – Retrograde

Dalla recensione di Ercole Gentile per Rockol.it:

James Blake, 24 anni, un favoloso (omonimo) album d’esordio nel 2011, un lavoro che ha sparigliato le carte in tavola tra i generi, consentendo addirittura di coniare un nuovo termine: post-dubstep. [...]

“Overgrown” è un gran disco. Blake riesce nell’impresa di risultare riconoscibile ed allo stesso tempo più maturo rispetto al primo capitolo discografico. La title-track ad esempio è cupa al punto giusto, con la voce soul di James che si fa ancora più emozionante ed un testo che potrebbe rispecchiare i sentimenti provati dall’artista dopo il suo exploit (“I don’t wanna be a star/But a stone on the shore/Long door, frame the wall/When everything’s overgrown”). “I am sold” è spezzata e rallentata al punto giusto, mentre “Life round here” è uno degli episodi più vivaci e pop del lotto.

Crea una costante atmosfera di tensione lo scurissimo (e riuscito) rap di “Take a fall for me” con la partecipazione di un simbolo della old-school come RZA del Wu-Tang Clan, mentre nel primo singolo “Retrograde” James dimostra ancora una volta come siano evolute le sue doti vocali, tra soul, piano ed esplosioni quasi psichedeliche. Cinque su cinque per Blake.
Inevitabile un calo di tensione nella seconda parte del disco, che arriva puntuale con brani troppo ‘cantautorali’ come “DLM” o la conclusiva “Our loves come back”, affidati solo a piano e voce, anche se nel complesso ci possono anche stare. Soprattutto se poi ci sono nuovamente episodi di alto livello (anche se più ‘scontati’) come “Digital lion” – con lo zampino di Brian Eno e debitrice agli ultimi Radiohead – o la tech-house danzereccia di “Voyeur”.
“Overgrown” non è solo una conferma, ma qualcosa di più: è la dimostrazione che non ci troviamo di fronte ad un fenomeno passeggero, ad una meteora, bensì ad un artista che sta cogliendo alla perfezione il meticcio ‘zeitgeist’ attuale, sta evolvendo e si candida ormai apertamente ad essere uno di quei nomi che rimarranno impressi nel tempo. Chapeau.

TRACKLIST:
“Overgrown”
“I am sold”
“Life round here”
“Take a fall from me”
“Retrograde”
“DLM”
“Digital lion”
“Voyeur”
“To the last”
“Our love comes back”

Questa musica mi piace perché trovo che rispecchi perfettamente i nostri tempi. E’ una musica elettronica, sintetica, ma costruita su un vero talento e l’autore rende partecipe il pubblico della sintetizzazione. Sul palco, live, registra la sua voce, la fa suonare e ci canta sopra, creando una situazione oltre al testo.

La sua musica, per quel che ne ho ascoltato sinora, è un grido sintetizzato, uno scomporsi e ricomporsi di passioni liquide.


Archiviato in:musica Tagged: ispirazione, james blake, retrograde


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :