“Un Martini Dry” disse “uno, ma in una coppa profonda da Champagne” “Oui Monsieur” ”Un momento. Tre parti di Gordon’s, uno di Vodka e mezza di Kina Lillet. Agiti bene il tutto nello shaker, finchè non è ben ghiacciato, poi aggiunga una fetta grossa, ma sottile di scorza di limone. Mi sono spiegato?” e “Agitato, non shakerato” seguiterà a ripetere ai numerosi barman che da un film all’altro avranno l’onore di prepararglielo. E il suo eretico e personalissimo modo di bere Martini è diventato leggenda.
Solo dallo spleen di un aristocratico inglese, che doveva “sconfiggere le noie della vita coniugale” poteva nascere un personaggio così, uomo d’azione, facile
assassino e sofisticato gentiluomo . Il fatto è che nella vita di Jan Fleming a un certo punto c’è un cortocircuito… qualcosa che non si riprende e in, quel momento sulla sua strada incontra James Bond il suo alter ego, colui che terminerà quello che a lui non è concesso. Almeno fino a un certo punto le loro sono vite parallele e ben documentate, perchè Fleming è stato un personaggio pubblico e Bond ha avuto il suo biografo in un serissimo ammiraglio della Royal Navy, Miles Masservy che scrisse il il suo necrologio quando si pensava che fosse del tutto morto, prima cioè di ricominciare a vivere due volte.Sia Fleming che Bond hanno avuto un’ infanzia difficile e dorata, famiglie di tutto rispetto e improvvise morti di genitori. Tutti e due sono stati studenti difficili di Eton e si sono fatti cacciare per analoghe storie di donne e nonostante la comune bravura negli sport. Ragazzi del gran mondo con molte lingue conosciute e frequenti viaggi all’estero… Lo scoppio della seconda guerra mondiale inevitabilmente coinvolge entrambi. Usciranno dal tempo di guerra col grado di Comandante, ma per Fleming l’attività nei servizi segreti finisce qui e per Bond è invece l’inizio delle sue più spericolate avventure. Ma prima che le loro vite si separino ancora un terribile dolore li unisce Fleming perde la sua fidanzata
durante un bombardamento, Bond perde Vesper Lind la spia doppia che si suicida per non avere la sua pietà.Fleming almeno apparentemente torna nei ranghi della sua vita aristocratica, un lavoro da giornalista, una moglie nobile e una villa in Giamaica, per le vacanze. In realtà Goldeneye è il posto dove due mesi l’anno riesce a incontrarsi con il suo amico James Bond e si fa raccontare le sue spericolate avventure al servizio di Sua Maestà. Qui lontano dalla banalità della vita londinese attorno al ragazzo Fleming e ai suoi occhi sognanti si materializzano i peggiori nemici dell’Occidente, le terribili organizzazioni come la Smersh e la Spectre, il dottor No, Le Chiffre ed Ernst Stavro Blofeld col suo perfido gatto bianco.. Qui il suo amico James gli mostra i micidiali gadget killer che utilizza durante le sue missioni… penne, orologi e stivaletti rinforzati al pugnale … Ma è la vita di James che affascina Fleming, quei mondi esotici cosparsi di male e di mistero, quel continuo gioco degli specchi in cui si confondono amici e nemici e si combattono le certezze di vivere e di morire, e poi ci sono le Bond Girls… Quelle ragazze da favola che ogni volta che arrivano a Goldeneye sono sempre diverse e sempre più belle.
Quando loro vanno via Jan raccoglie i suoi scritti e ne fa dei romanzi. Gli altri ne fanno film. Planetari, inarrestabili, per anni non si parla di altro e segnano un’epoca chiamata proprio “Bond Mania.” Fleming è felice .. ha ritrovato l’amico e ha ritrovato se stesso. E’ tale l’ammirazione per James che Jan ci si identifica sempre di più e cerca il suo stile di vita… Fa uso di alcolici, - James, si sa, aveva sempre una coppa fra le mani - e fuma disperatamente, le stesse sigarette più aromatiche che preparano esclusivamente per Bond. Adesso quando James fra una missione e l’altra capita a Londra vanno a Coventry Street, mangiano insieme il granchio e Bevono “Black Velvet” oppure pernice arrosto e Champagne Rosè… A Londra James è estremamente raffinato… Ma Jan sa perfettamente che il suo amico a Istanbul, ai tempi di Tatiana Romanova, mangiava Doner Kebab con cipolle e riso, “Una specie di cibo di strada” pensa con una punta di disprezzo Jan mentre affiora a tratti il suo spirito aristocratico .. Non parliamo poi dell’agnello e del manzo trasformati in cibi orientali con quell’enorme aggiunta di curry quando frequentava Pussy Galore per eliminare quel pazzo di Goldfinger… Jan ha una punta di diffidenza però gli piacerebbe assaggiarli pure lui…Ma è d’accordo con James che andranno insieme a Marsiglia a mangiare la Bouillabaisse, quella strana zuppa di pesce che si mangia al porto… James ne ha un ricordo bellissimo, perchè era il periodo in cui aveva conosciuto Tracy… con tutto il dramma che poi ne seguì.
Purteoppo Jan Fleming non riuscì mai ad andarci. … Credeva veramente di essere come James Bond … se non addirittura lui … beveva e fumava troppo, ma non aveva il fisico atletico, forte e indistruttibile di 007…
BOUILLABAISSE ALLA MARSIGLIESE
INGREDIENTI per 4 persone: 3 Kg di pesce misto fra cui scorfani, triglie, capponi, naselli, gronchi etc….1dl di olio extra vergine di oliva, l’interno bianco di 2 porri, due grosse cipolle, 250 grammi di pomodori pelati, 2 spicchi di aglio, poco zafferano, 1 pizzico di semi di finocchio, 2 foglie di alloro, pepe nero.
PREPARAZIONE: aprire il pesce e togliere le interiora. Per i pesci come lo scorfano che hanno scaglie evidenti eliminatele con un coltello o con l’apposito attrezzo. Fate attenzione a non pungervi con le spine dello scorfano perché possono dare qualche lieve infezione. Pulite il pesce sotto acqua corrente e sgocciolatelo. Fate dorare in poco olio la cipolla tritata e l’aglio. Versatevi sopra il pomodoro schiacciato e dopo aver abbassato la fiamma fate cuocere mescolando di tanto in tanto per circa 20 minuti. Aggiungete il pesce ad eccezione del nasello e di qualche altro tipo di pesce delicato e sottile che avete aggiunto a quelli consigliati, per i quali i tempi di cottura sono più ridotti. Aggiungete anche un po’ di acqua sale e pepe, alcune foglie di prezzemolo tritato, un pizzico di zafferano, il resto dell’olio, l’alloro e i semi di finocchio.
Aggiungete soltanto ora il nasello e altri pesci più delicati e lasciate cuocere per non più di 10 minuti senza mai rigirare gli ingredienti. Servite con particolare accorgimento, allo scopo di non rovinare il pesce mettendolo con delicatezza sopra un piatto da portata. In una capace zuppiera mettete il brodo assieme a crostoni di pane rosolati nel burro. Saranno i commensali a versarsi nelle singole scodelle il brodo, mangiando a parte il pesce.