La prima notizia che mi colpisce come un macigno è quella della morte di uno dei miei attori preferiti, James Gandolfini.
Era in vacanza a Roma, pare, ed è stato colpito da un attacco cardiaco.
Il come e il perché importano poco, morire a 51 anni è sempre una maledetta fregatura.
E così, con un magone così grosso da non riuscire nemmeno a parlare, mi viene in mente l'incredibile bravura e professionalità con cui, per anni, il buon James ha interpretato una delle figure più grandiose della tv americana, il boss Tony Soprano, con le sue fisime, le sue imperfezioni, i suoi attacchi d'ansia.
Mi viene in mente il suo sorriso dolce e minaccioso, quello che precede il devastante pestaggio ai danni della povera Patricia Arquette in Una vita al massimo.
Mi viene in mente il tirapiedi con bambina a seguito di Get Shorty.
Mi vengono in mente 8 MM, The Mexican, L'uomo che non c'era: ruoli ben più sostanziosi ed importanti, a loro modo sempre negativi, perché, diciamocelo, Gandolfini aveva il perfetto phisique du role per essere criminale anche quando impegnato nel ruolo di generale, come ne Il castello.
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Ci sono ancora parecchie sue pellicole che devo ancora guardare... ma mi dispiace tantissimo che, a questo lungo elenco di film "mancanti", non potranno più aggiungersene altri.
So long, James.