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James Miller: come il pubblico reagirà quando inizierà a credere nella Singolarità e cosa farà sì che le persone la accetteranno

Creato il 19 aprile 2012 da Estropico
James Miller: come il pubblico reagirà quando inizierà a credere nella Singolarità e cosa farà sì che le persone la accetteranno
Le interviste del SIAI (Singularity Institute for Artificial Intelligence) su Estropico.org.
Come cambierà la società, quando la Singolarità sarà vicina?
Quando la gente inizierà ad aspettarsi la Singolarità, il loro comportamento cambierà radicalmente. Gli scienziati parlano di cosa succederà quando otterremo la Singolarità. Io invece voglio spostare l'attenzione a più breve termine e parlare di cosa succederà quando le persone cominceranno ad aspettarsi che succederà. Il che avverrà molto prima, e penso che sarà più semplice convincere le persone a prestarvi attenzione perché non diranno:"Oh, [avverrà] tra 20 o 30 anni" Potrebbero dire: "[Avverrà tra] 15 o 20!"
Cosa cambierà quando noi, come società, cominceremo ad aspettarci la Singolarità?
Beh, il principale cambiamento sarà il terrore dalla morte. Perché, improvvisamente, morire non significherà perdere 30, 40, 50 anni di vita, ma trilioni di anni. E questo, secondo me, giocherà un ruolo chiave nel cambiare il comportamento delle persone. Poiché siamo spaventati dalla morte, forse ci rivolgeremo alla crionica. Vorremo macchine davvero sicure. Vorremo che il governo ci protegga molto meglio. Potremmo abbassare il limite di velocità a 10 miglia orarie. Perché andare a 65 miglia orarie se pensi che, morendo, perderai trilioni di anni? E se pensi che vivrai a lungo, di tempo per andare a 10 miglia all'ora ne hai!
Cosa sta impedendo che il concetto di Singolarità prenda piede?
Non penso vi sia pubblico accordo sul fatto che le macchine raggiungeranno mai un livello umano di intelligenza. Molte delle persone che riflettono sul tema pensano che non succederà mai. Ma quando diventerà evidente che succederà, penso che la maggior parte delle persone accetterà che la Singolarità è vicina.
Un altro problema è che non è chiaro se siamo riusciti a potenziare l'intelligenza umana. Ci sono farmaci che i miei studenti assumono per migliorare i voti dei test, ma non fanno una differenza sufficiente a produrre un balzo in avanti nell'economia. La mia opinione è che, tra dieci anni, avremo delle "smart drugs" molto migliori, e quelle sì che potenzieranno il PIL. E a quel punto, quando le persone si aspetteranno farmaci sempre migliori, penseranno: "Mio Dio, il futuro sta per cambiare radicalmente."

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