Magazine Cultura

Jan Cross, Il pazzo dello zar, Iperborea

Creato il 25 febbraio 2016 da Atlantidelibri

Un romanzo storico con la S maiuscola, certamente. Un narratore dall’afflato europeo, Jan Cross, per i temi trattati e le modalità con cui li rende disponibili al lettore, e per l’intrinseca vicenda personale, dovendo sottostare prima alla furia nazista, per poi finire incarcerato negli anni della dominazione sovietca. Bravi a quelli di Iperborea per avere recuperato il libro che lo ha reso famoso nel nostro continente, anche se il carattere di scrittura avrebbe potuto essere più “friendly”..

Jan Cross, Il pazzo dello zar, Iperborea

Dopo nove anni di prigionia nella fortezza di Schlüsselburg, il barone Timo von Bock, dichiarato pazzo, viene confinato con la famiglia nei suoi possedimenti baltici, sotto la stretta sorveglianza di spie governative. Che crimine ha commesso questo brillante aristocratico e colonnello dell’Impero russo, ammirato da Goethe e amico intimo dello stesso zar Alessandro? Nato nella culla dei privilegi, Timo è colpevole della follia di non riuscire a scendere a patti con i propri ideali rivoluzionari, un liberale troppo avanti con i tempi, che rifiuta una principessa per sposare una contadina, che libera i suoi servi e tratta da pari i domestici, fino a scrivere allo zar, con la schietta lealtà che il sovrano esige da lui, un’infuocata denuncia contro il regime. Come un “chiodo piantato nel cuore dell’impero”, con la purezza pericolosa di un bambino, Timo ingaggia una lotta a distanza con il sovrano, che tenta ogni genere di lusinga e di persecuzione per “guarirlo”, in un confronto tra l’intellettuale e il potere, lo spirito libero e il conformismo, e tra due eroi tragici fatalmente legati da un’impossibile amicizia. Jaan Kross si ispira a una reale vicenda storica per scrivere il suo grande romanzo contro l’oppressione, la stessa che i suoi Paesi Baltici continuavano a subire, non più dai Romanov ma dall’Unione Sovietica e che l’aveva condannato a otto anni di prigionia.Postfazione di Goffredo Fofi. Traduzione di Alberti A.

Embed from Getty Images

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :