Il suo sguardo è così penetrante, che ricostruisce visibilmente il corpo umano sotto i vestiti, cosa di cui i miniaturisti non si erano mai preoccupati. Con la stessa forza egli conquista tutta la realtà, quella del paesaggio, della luce, della coesione fra gli oggetti, della verzura, delle rocce, delle stoffe e dei metalli, come quella dell'individualità dell'uomo e della solidità della sua costituzione. [...] Conosce le stoffe come un tessitore, l'architettura come un capo-muratore, la terra come un geografo, la flora come un botanico.
M. J. Friedlaender, Die altniederlaendische Malerei, 1924-1937
L'anno della nascita di Jan van Eyck non è noto, ma va collocato tra il 1390 e il 1400, forse a Maaseik, nei Paesi Bassi, allora parte del ducato di Borgogna. Della sua formazione non si possiedono notizie precise, e forse suo maestro fu il fratello maggiore Hubert, morto nel 1426. Fra l'ottobre 1422 e il settembre 1424, Jan è all'Aja al servizio del conte d'Olanda, Jean de Bavière Hainaut. Morto questi, nel maggio 1425 è registrato come pittore di corte del duca di Borgogna, Filippo il Buono, per il quale compie numerosi viaggi e missioni diplomatiche: il pittore è infatti nella delegazione che si reca a Lisbona nel 1428, per trattare il matrimonio del duca con Isabella del Portogallo, alla quale farà un ritratto. Dopo aver abitato a Lille, van Eyck si trasferisce a Bruges nel 1432. In quello stesso anno viene collocato il polittico dell'Adorazione dell'agnello mistico in San Bavone a Gand, lasciato incompiuto dal fratello Hubert. Nel 1433 firma e data la Madonna col Bambino detta "di Ince Hall" e il ritratto dell' Uomo con turbante rosso. All'anno seguente risale il doppio Ritratto dei coniugi Arnolfini, dei quali celebra il matrimonio. Nel biennio 1435-1437 esegue alcune importanti opere come la Madonna del cancelliere Rolin, da mettere in relazione forse con la pace di Arras (1435), la Santa Barbara e il Trittico di Dresda. All'ultimo decennio di attività del pittore appartengono anche la Madonna della fontana, firmata e datata 1439, e la cosiddetta Madonna di Lucca. Jan van Eyck muore a Bruges nel giugno del 1441, come indicano i documenti delle spese per il funerale nella chiesa di Saint-Donatien.
Elogiato dai contemporanei come "il principe dei pittori del nostro secolo", fu l'iniziatore della scuola fiamminga, ed uno dei grandi maestri della pittura gotica.
Ma non solo, questo pittore straordinario e per certi versi rivoluzionario, fu anche il perfezionatore della tecnica della pittura ad olio che gradualmente sostituì in Europa l'uso del colore a tempera.
L'influenza dell'opera di Jan van Eyck fu vastissima, non solo in patria, ma anche in Italia, soprattutto attraverso Antonello da Messina, nella penisola Iberica tramite Dalmau e nell'area tedesca.