Jane Austen. 200th Anniversary
SognandoLeggendo. Lo Speciale.
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Recensione di L’abbazia di Northanger
Titolo: L’abbazia di Northanger
Autore: Jane Austen (trad. L. Gaia)
Edito da: Newton Compton (Collana: Grandi tascabili economici)
Genere: Romance storico, I Grandi Classici, Letteratura
Prezzo: 6,00€
Pagine: 300 pag.
Voto:
Trama: Una storia d’amore sboccia nella cittadina termale inglese di Bath, tra un giovane e benestante pastore anglicano e la protagonista del romanzo, Catherine Morland. Creduta una ricca ereditiera, Catherine viene invitata dal padre del fidanzato nella residenza di famiglia, l’ex-abbazia di Northanger. Qui la protagonista vive, in uno scambio tra fantasia e realtà, banali eventi quotidiani alterandoli alla luce di immaginarie atmosfere di terrore, tanto da mettere a repentaglio il rapporto sentimentale appena nato. Celebrazione dei riti d’iniziazione sociale della borghesia inglese di provincia, quest’opera della Austen rappresenta una sottile parodia del romanzo sentimentale e soprattutto del romanzo gotico.
Recensione
di molly68
“Nessuno, vedendo Catherine Morland da bambina, avrebbe mai immaginato che fosse destinata a diventare un’eroina. La condizione sociale, il carattere del padre e della madre, il suo stesso aspetto e temperamento:
tutto era contro di lei“.
Questo romanzo fu pubblicato postumo assieme a Persuasione. Cambiò nome più volte (prima Susan, poi Catherine) e fu tra le prime opere compiute della Austen, vicino per stile e intento agli scritti giovanili, con la freschezza e l’ironia che si consolideranno nel corso degli anni e diverranno il tratto tipico della penna di Jane.
Northanger Abbey si prende gioco di certe letture e certi autori (anche alcuni tra i preferiti dell’autrice), ma soprattutto di certi stereotipi della letteratura d’intrattenimento: la fanciulla fragile e dallo sguardo ceruleo, il protagonista maschile strabello e straricco, una quantità di oggetti simbolici, gli antichi edifici pieni di corridoi bui e misteriosi, le trame quasi inconsistenti e piene di pittoresche descrizioni, presunti delitti, sospiri e svenimenti…
In Northanger Abbey questi elementi ci sono tutti, ma Jane li rimescola alla sua maniera e produce una gustosa caricatura non solo del romanzo gotico ma anche di quello sentimentale, che all’epoca andavano assai di moda.
Non bisogna lasciarsi ingannare dal fatto che questo libro fu pubblicato dopo la sua morte: occorre leggerlo pensando a un’autrice giovane e vivace, vissuta nella placida provincia inglese, di famiglia non povera ma neanche benestante, con un padre colto (il reverendo Austen possedeva una biblioteca di circa 500 volumi, tra cui moltissimi romanzi), e tanto, tanto tempo a disposizione per coltivare la sua passione preferita, la lettura.
Allora potremo apprezzare in pieno l’ingenua Catherine Morland, una specie di Candide, che vive in un mondo fatto di castelli in aria e permeato di emozioni romantiche: la ragazza riempie il “nulla” in cui vive, fatto di balli, acconciature, abiti e pettegolezzi, e immagina un’esistenza avventurosa, piena di castelli misteriosi abitati da fantasmi, di storie inquietanti sui suoi ospiti e di fantasticherie romantiche sul bel giovanotto Tilney.
Il romanzo fu bocciato dagli editori: Crosby ne acquistò i diritti nel 1803, ma non lo pubblicò mai; nel 1816 Henry Austen ricomprò il manoscritto e lo rivendette a Murray (l’editore di Emma), per il quale fu stampato assieme a Persuasion soltanto nel 1818, dopo la morte di Jane. Forse in esso non ci sono i personaggi intriganti e le vicende briose che troveremo poi in Emma, le assurde caricature di Pride and Prejudice, la galleria di tipi e situazioni di Sense and Sensibility, lo spessore morale di Mansfield Park, la sottile amarezza e la maturità di Persuasion, ma L’Abbazia di Northanger resta comunque un piccolo capolavoro, anche se meno ricco di sfumature e più breve degli altri romanzi.
La trama lineare (nonostante il finale – lieto, ovviamente – forse un po’ macchinoso), lo stile limpido e leggero, una discreta dose di suspense, un’ironia sagace e divertita che riempie ogni riga guidano il lettore attraverso una serie di elementi che diverranno parte integrante delle opere della Austen, ovvero i pettegolezzi di provincia, i luoghi comuni, le rigide convenzioni sociali.
Le puntate del nostro speciale su Jane Austen e le sue opere:
i link successivi alla puntata che avete appena visionato si attiveranno di giorno in giorno, mano a mano che gli articoli verranno pubblicati.
- #1 – Jane Austen. 200th Anniversary – Duecento e non sentirli…
- #2 – Ritratto di Jane. Biografia, note e approfondimenti sulla vita della scrittrice.
- #3 – Recensione di Ragione e Sentimento
- #4 – Jane Austen al cinema. Parte 1
- #5 - Recensione di Orgoglio e Pregiudizio
- #6 – Il Telefilm. Orgoglio e Pregiudizio (1995)
- #7 – Racconto “Betrayal and innocence” di Monica Serra
- #8 - Recensione di Mansfield Park
- #9 - Racconto “Steamfield Park” di Monica Serra
- #10 - Recensione di Emma
- #11 – Jane Austen al cinema. Parte 2
- #12 - Recensione di L’abbazia di Northanger
- #13 – Racconto “Northanger Abbey’s Secret” di Monica Serra
- #14 – Recensione di Persuasione
- #15 – Avvistamenti da Pemberly. Alcune opere moderne ispirate ai classici austiani.
- #16 - Recensione de Il Diario di Mr Darcy di Amanda Grunge
- #17 – Manga tratti dalle opere austiane
- #18 – …
Stay tuned!