Jane Austen. 200th Anniversary
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Recensione di Persuasione
Titolo: Persuasione
Autore: Jane Austen
Edito da: Grandi Tascabili Newton&Compton
Genere: Classico, Romance/Harmony, Storico
Prezzo: 6,00 €
Pagine: 245 p.
Voto:
Trama: Anne Elliot, la protagonista del romanzo, ha sbagliato: da giovanissima, appena diciannovenne, si è lasciata convincere dall’opposizione del padre, Sir Walter, e dalla “persuasione” di Lady Russell a rompere il fidanzamento col giovane ufficiale di marina Frederick Wentworth, amatissimo ma non ricco. Adesso, a ventisette anni, Anne è sola; per di più, le sorti economiche della sua famiglia hanno subito un rovescio e il padre è stato costretto a dare in affitto la propria tenuta all’ammiraglio Croft. Ma un giorno l’ammiraglio riceve la visita del proprio cognato, un affermato e facoltoso capitano di marina: è Frederick, e questa volta, otto anni dopo, Anne ha la sua seconda occasione. Ultimo e più maturo romanzo della Austen, Persuasione contiene un impareggiabile ritratto della provincia inglese d’inizio Ottocento e, attraverso la contrastata vicenda della sua eroina, una intensa polemica antiaristocratica.
Non conversavano insieme, non si parlavano se non per scambiarsi i saluti richiesti dalla più elementare buona educazione. Una volta avevano rappresentato tanto l’uno per l’altra! Ora nulla! Vi era stato un tempo in cui, nella numerosa compagnia che ora affollava il salotto di Uppercross, avrebbero trovato estremamente difficile smettere di parlare tra loro. Con l’eccezione forse dell’ammiraglio e della signora Croft, che sembravano molto legati tra loro e felici (Anne non ammetteva altre eccezioni, neppure tra le coppie sposate), non potevano esservi stati altri due cuori così aperti, altri gusti così simili, altri sentimenti così all’unisono, altri volti così amati. Ora erano come estranei; no, peggio che estranei, poiché non avrebbero mai potuto diventare amici. La loro era un’estraneità perpetua.
Recensione
Nasreen e molly68
Persuasione fu l’ultimo libro scritto da Jane Austen; uscì postumo (1817) e il titolo fu scelto da suo fratello Henry.
Lo stile di questo romanzo è diverso dal brioso e ironico Orgoglio e Pregiudizio ma non per questo meno bello; in particolare, mostra tutta la maturità e la pacatezza di una donna che, sorpassati i turbolenti anni della giovinezza, trova la sua forza nella saggezza dettata dall’età e dall’esperienza (per quanto quest’ultima si sia limitata alla cerchia familiare).
Qualcuno ha messo in dubbio la completezza dell’opera, per la sua relativa brevità e per il fatto che Jane l’abbia scritta durante l’aggravarsi della malattia che l’avrebbe condotta alla morte. Eppure, questo romanzo appare come un punto di arrivo, compiuto e raffinato, di un intero iter narrativo. Persuasione sembra il risultato finale dell’evoluzione che ha via via perfezionato la scrittura dell’autrice: la sua visione del mondo è ormai matura, toccata dalle profonde trasformazioni che la cultura e la società inglese stanno vivendo; la narrazione è inquadrata in strutture linguistiche e formali ormai al limite della perfezione.
I temi sono quelli canonici dell’opera di Jane Austen: un’eroina che deve scegliere tra solitudine e matrimonio; la contrapposizione tra ragione (personaggi che fanno considerazioni di opportunità sociale ed economica) e sentimento (una protagonista che basa le proprie scelte esclusivamente sull’amore); l’orgoglio (quello dell’innamorato rifiutato perché socialmente inferiore) e il pregiudizio (Lady Russel, Sir Walter Elliot); il lieto fine conclusivo che lascia intuire la futura felicità degli sposi; l’ambientazione fatta di residenze di campagna e di una Bath frequentata da aristocratici, alta borghesia e ufficiali reduci dalle guerre napoleoniche.
A tutto questo, però, Jane aggiunge numerosi elementi innovativi, primo fra tutti il fatto che il processo evolutivo della protagonista parte dal punto in cui nei precedenti romanzi si concludeva la storia. Anne Elliot è una donna, ha completato la sua formazione: ha 27 anni e una visione del mondo già definita; Persuasione ci racconta la sua faticosa conquista della capacità di esprimere una volontà propria laddove sembra che il suo futuro sia ormai già scritto.
Anne è una creatura buona, delicata, pacifica ma non per questo debole come si potrebbe credere in un primo momento. All’inizio del racconto scopriamo che, privata della madre, morta prematuramente, vive con il padre e le due sorelle, di cui è la mezzana. Dire che Anne è un fantasma in quella casa è poco. Né il padre, vanesio e pieno di boria, né la sorella maggiore Elizabeth le prestano interesse o attenzione, mentre la sorella più piccola, Mary, sposatasi giovane, ha ben presto abbandonato la casa natale. Anne, da parte sua, si adatta con indolente tranquillità a essere snobbata dalla famiglia. L’unica che sembra vedere la sua forza è Lady Russell che, affiancata dallo sdegnoso padre, la convince a non portare avanti il fidanzamento con Frederick, giovane appartenente a una classe sociale inferiore. Anne ha appena 19 anni, è giovane e insicura, e non riesce a opporsi al volere e ai consigli del suo mentore: asseconda Lady Russel e lascia il suo innamorato.
Otto anni dopo, Anne sembra come spenta e rassegnata mentre il suo cuore non è mai guarito dalla ferita che la separazione da Wentworth le ha inflitto. Ferita voluta visto che la decisione di assecondare Lady Russell è stata sua, ma non per questo meno dolorosa. Nonostante la consapevolezza della felicità perduta, Anne ragiona lucidamente ed è convinta di aver seguito un consiglio che le era stato dato per il suo bene e che è andato a vantaggio anche di Wentworth. La certezza l’avrà quando Frederick tornerà a far parte della sua vita da uomo realizzato, in qualità di cognato dell’affittuario di suo padre che, costretto ad abbandonare la sua casa per motivi economici, ha ceduto la residenza in affitto all’ammiraglio Croft.
Il cuore di Anne è in trepidazione per l’arrivo di Frederick. Non sa se temere o ambire l’incontro con il suo ex fidanzato, ma vedere l’astio e l’indifferenza nei suoi occhi quando finalmente (o purtroppo) accade, la ferisce dolorosamente.
Frederick cerca moglie e per lei non c’è spazio. Gli anni li hanno mutati e della giovane donna che aveva fatto battere il cuore al Capitano non è rimasto più molto, arresa com’è al suo destino. L’esito del romanzo sembra scontato. Anne con la sua dolcezza e il suo carattere sottomesso non sembra intenzionata a mostrare a Frederick alcun sentimento né vuole conservare nel cuore alcuna speranza; lei è il passato e sembra intenzionata a non far alcunché per cambiare le cose.
Ed è a questo punto che l’autrice ci mostra davvero la grandezza di questa “eroina” dai modi gentili e dal cuore grande. Anne, a poco a poco, si allontana dall’ombra soffocante del padre e della sorella maggiore e torna, di fatto, a vivere. Improvvisamente gli uomini sembrano tornare a interessarsi a lei e alla sua dolce forza (o forte dolcezza, se volete), che pare l’unico appiglio nei momenti critici. Nessun panico, solo una calma e delicata determinazione che la porta a sopportare i momenti di stress e a rendersi utile.
Acqua. Anne è simile all’acqua fresca di un ruscello di campagna. Apparentemente insignificante ma delicata, fresca e in grado di scavare nella roccia, se necessario. Un’eroina diversa dal solito, la cui trasformazione è visibile anche dal punto di vista fisico: da bellezza sfiorita all’inizio del romanzo, Anne diviene più bella e attraente man mano che acquisisce consapevolezza di sé e dei propri desideri.
Dura la critica alla figura paterna, insensibile e dalla mentalità rigida, per cui ciascuno conta per quello che appare e rappresenta, e non per quello che è: Jane attacca senza pietà tale struttura patriarcale e introduce una visione moderna della famiglia, basata sul sentimento e sulla condivisione piuttosto che sull’autoritarismo e sull’appartenenza di classe.
Non manca la solita ironia, che accompagna il lettore attraverso le pagine fino alla completa emancipazione di Anne dalle figure che hanno sempre condizionato la sua vita. E in questo affrancamento possiamo leggere le idee della stessa Austen in difesa della condizione femminile, a negare la presunta volubilità che caratterizza le donne nella letteratura dell’epoca. Il tutto per bocca di una protagonista che mai si distacca da quegli ideali di compostezza e decoro che sono cari all’autrice.
Si può leggere anche un’evoluzione stilistica nel percorso che porta la Austen a Persuasione: Jane è passata attraverso il burlesque, la parodia, la commedia umana, e qui pare sublimare la sua esperienza letteraria in un vero e proprio romance, che pone al centro della vicenda la vita sentimentale ed emotiva dell’eroina, il cui punto di vista narra e interpreta l’intera storia.
C’è da chiedersi dove sarebbe arrivata la Austen, se una morte prematura non ce l’avesse sottratta. In questo romanzo si percepisce chiaramente la sua visione di una nuova femminilità, non destinata ai confini domestici, ma in grado di brillare e partecipare al cambiamento della società: è proprio grazie a Persuasione che possiamo apprezzare in pieno la modernità senza tempo di questa deliziosa autrice.
Le puntate del nostro speciale su Jane Austen e le sue opere:
i link successivi alla puntata che avete appena visionato si attiveranno di giorno in giorno, mano a mano che gli articoli verranno pubblicati.
- #1 - Jane Austen. 200th Anniversary – Duecento e non sentirli…
- #2 - Ritratto di Jane. Biografia, note e approfondimenti sulla vita della scrittrice.
- #3 - Recensione di Ragione e Sentimento
- #4 - Jane Austen al cinema. Parte 1
- #5 - Recensione di Orgoglio e Pregiudizio
- #6 - Il Telefilm. Orgoglio e Pregiudizio (1995)
- #7 – Racconto “Betrayal and innocence” di Monica Serra
- #8 – Recensione di Mansfield Park
- #9 – Racconto “Steamfield Park” di Monica Serra
- #10 - Recensione di Emma
- #11 - Jane Austen al cinema. Parte 2
- #12 - Recensione di L’abbazia di Northanger
- #13 – Racconto “Northanger Abbey’s Secret” di Monica Serra
- #14 – Recensione di Persuasione
- #15 - Avvistamenti da Pemberly. Alcune opere moderne ispirate ai classici austiani.
- #16 - Recensione de Il Diario di Mr Darcy di Amanda Grunge
- #17 - Manga tratti dalle opere austiane
- #18 – …
Stay tuned!