Jane Austen. 200th Anniversary
SognandoLeggendo. Lo Speciale.
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Recensione di Ragione e Sentimento
Titolo: Ragione e Sentimento
Autore: Jane Austen (trad. F. Severini)
Edito da: Feltrinelli (Collana: Universale Economica. I classici)
Genere: Romance storico, I Grandi Classici, Letteratura
Prezzo: 8,50 €
Pagine: 356 pag.
Voto:
Trama: Le due sorelle Dashwood, Elinor e Marianne, alla morte del padre si trovano costrette ad affrontare una situazione economica molto critica nella loro nuova e modesta casa nel Devonshire. Qui conosceranno le pene e le gioie dell’amore, si confronteranno con difficili scelte sentimentali e matrimoniali e, imparando a conciliare la ragione con il sentimento, diventeranno donne, fino all’auspicato lieto fine.
Recensione
di molly68
”Mamma, più conosco il mondo, più mi convinco che non incontrerò mai un uomo di cui mi possa innamorare. Sono così esigente! Dovrebbe avere tutte le virtù di Edward, ma la figura e i modi dovrebbero impreziosire la sua bontà con ogni possibile incanto.”
”Ricordati, tesoro mio, che non hai ancora diciassette anni.
È troppo presto per abdicare a una tale felicità!”
Ragione e sentimento è il primo romanzo pubblicato da Jane Austen (30 ottobre 1811, in forma anonima). La stesura originale era in forma epistolare e si intitolava Elinor and Marianne.
Già in questa prima opera, la penna arguta ed elegante di Jane tratteggiava con sobrietà e ironia tutti gli aspetti dell’animo e del comportamento umano che sempre saranno oggetto dei suoi scritti.
In Sense and Sensibility si narra di come l’assennatezza alla fine abbia la meglio sugli eccessi sentimentali a cui le due sorelle Dashwood rischiano di sacrificare la propria esistenza. Entrambe sono belle, attraenti e virtuose, ma dotate di caratteri assai diversi: Elinor, la maggiore, è seria, piena di buon senso e si lascia sempre guidare nelle sue scelte dalla ragione; Marianne, invece, si abbandona completamente agli impulsi del cuore.
Il contrasto tra i due caratteri, che tuttavia sono complementari (non ci sarebbe Elinor senza Marianne, e viceversa), ci mostra quale sia la visione della vita per Jane Austen: niente illusioni, una placida accettazione della realtà, una morale senza ribellione. La vita, insomma, si fonda sull’armonia tra ragione e sentimento.
L’intreccio è lineare e non vi sono elementi particolarmente drammatici a turbare gli eventi. La vicenda è presto detta.
Le sorelle Elinor e Marianne Dashwood affrontano la vita. Le prime esperienze amorose le mettono di fronte alla realtà e ciascuna dovrà imparare a superare i propri limiti: Elinor, assennata e prudente, dovrà conquistare il timido Edward Ferrars, mentre la passionalità di Marianne incapperà nella frivolezza di Willoughby, fino a quando la ragazza non si accorgerà che il “grigio” colonnello Brandon prova dei sentimenti per lei. Quale impulso sarà più giusto seguire per raggiungere la tanto agognata “felicità”: la ragione o il sentimento?
In questo romanzo Jane Austen guarda con simpatia alle vicende amorose, disprezza il matrimonio di convenienza, tuttavia ritiene che il decoro sia un elemento essenziale per far funzionare un’unione. Equilibrio e buon senso: questi sono gli ingredienti fondamentali per assicurare la felicità, uniti alla forza morale, a una buona dose di intelligenza e a una discreta rendita.
Attraverso le varie stesure del romanzo, la Austen raggiunge l’obiettivo di rendere simpatici anche i personaggi che lei stessa esplicitamente condanna per le loro mancanze. L’originaria forma epistolare le dava la possibilità di considerare le vicende attraverso gli occhi delle stesse protagoniste, lasciando sospeso (benché inevitabile) il giudizio morale. Nella stesura finale, lo stesso scopo viene ottenuto dando ai personaggi, anche a quelli più “negativi” come Willoughby, l’opportunità di mettere a nudo la propria anima, di dare la propria versione dei fatti, creando così empatia nonostante l’ammissione delle proprie colpe.
Qui, forse più che nelle altre opere della Austen, i personaggi maschili sono meno vivi e complessi di quelli femminili. Edward Ferrars e il colonnello Bradon sono moralmente ineccepibili, ma grigi e inconsistenti; Willoughby è brillante, ma poco credibile, molto “romanzesco”. Le regole della moderazione, che il frivolo giovanotto non imparerà, saranno invece l’occasione di Marianne per crescere e raggiungere quella placida felicità che a Jane tanto piace, fatta di serenità ed equilibrio: la ragazza riconoscerà i propri errori e sposerà l’ammiratore fedele che prima riteneva scialbo e noioso, sviluppando per lui un’affettuosa amicizia.
I ritratti incisivi e arguti dei personaggi secondari sono una delle forze di questo romanzo, mentre il suo limite principale sta nell’utilizzo da parte dell’Autrice, per aprire la strada al chiarimento finale, di alcuni cliché della narrativa settecentesca (la fanciulla sedotta e abbandonata, il duello purificatore, etc etc), escamotages indispensabili a garantire il lieto fine ma che appaiono un po’ forzati.Ragione e Sentimento, in conclusione, esprime il contrasto tra due opposte visioni della vita, personificate nelle due sorelle: uno scontro tra mondo classico e mondo romantico, in cui Jane si schiera apertamente contro il romanticismo, in quanto eccesso malsano.
Per finire, una considerazione personale: da lettore “moderno” preferisco la palpitante Marianne, così piena di slanci, di ideali e di poesia, all’equilibrata Elinor. È Marianne il vero nucleo vitale del romanzo e lo dimostra il fatto che, anche dopo due secoli, è il personaggio più convincente della storia.
Le puntate del nostro speciale su Jane Austen e le sue opere:
i link successivi alla puntata che avete appena visionato si attiveranno di giorno in giorno, mano a mano che gli articoli verranno pubblicati.
- #1 - Jane Austen. 200th Anniversary – Duecento e non sentirli…
- #2 – Ritratto di Jane. Biografia, note e approfondimenti sulla vita della scrittrice.
- #3 – Recensione di Ragione e Sentimento
- #4 – Jane Austen al cinema. Parte 1
- #5 - Recensione di Orgoglio e Pregiudizio
- #6 – Il Telefilm. Orgoglio e Pregiudizio (1995)
- #7 – Racconto “Betrayal and innocence” di Monica Serra
- #8 – Recensione di Mansfield Park
- #9 – Racconto “Steamfield Park” di Monica Serra
- #10 - Recensione di Emma
- #11 – Jane Austen al cinema. Parte 2
- #12 - Recensione di L’abbazia di Northanger
- #13 – Racconto “Northanger Abbey’s Secret” di Monica Serra
- #14 – Recensione di Persuasione
- #15 – Avvistamenti da Pemberly. Alcune opere moderne ispirate ai classici austiani.
- #16 – Recensione de Il Diario di Mr Darcy di Amanda Grunge
- #17 - Manga tratti dalle opere austiane
- #18 – …
Stay tuned!