Quali sono, se ci sono, i legami tra la prima teorica del femminismo occidentale, Mary Wollstonecraft, e Jane Austen?
Queste due grandi donne furono contemporanee per un po', almeno fino al 1797, anno in cui la prima morì, ma non sappiamo se Jane abbia mai letto o riflettuto sulla Rivendicazione dei diritti della donna, pubblicato nel 1792, e sul dibattito che ne nacque e che proseguì sempre più vivo, senza mai fermarsi - anzi, diventando la base per un vero e proprio movimento culturale.
Non finiremo mai di discutere se Jane Austen sia da ritenere femminista e, se sì, fino a che punto - ma questo non può che essere salutare!
Ecco un ottimo spunto di riflessione: sul sito di JASIT, un articolo tratto dalla rivista Persuasions della Jane Austen Society of North America (JASNA), tradotto in italiano da Mara Barbuni:
Me lo sono sempre chiesta... la donna Jane avrà letto quel libro? O articoli di giornale o saggi dedicati all'argomento? Che ne pensava? Nelle sue lettere non c'è alcuna traccia di ciò, e le sue opere...
Ebbene, su di esse vorrei riportare un brano tratto da questo articolo, e che trovo illuminante:
[...] anche Austen è una formidabile critica femminista. La sua voce è certamente più gentile, ammorbidita dai matrimoni che concludono i libri, dalla sua straordinaria ironia e dal senso dell'umorismo. Tuttavia c'è anche una solida presa di posizione femminista, che suggerisce che Austen, come Wollstonecraft, era in linea con una delle questioni più accese della sua epoca: il ruolo delle donne nella società.
Presto, ne riparleremo alla nostra maniera, cioè in forma di chiacchierata durante un tè delle cinque.
Per il momento, buona lettura e buona riflessione!