Tra le mie dita un classico. Mi sento a casa.
Profumo di famiglia. E di cose buone.
Ne ho lette di storie. Di incontri e promesse.
Di uomini soli e donne senza scrupoli.
Amari pettegolezzi e corteggiati salotti.
Ma quello che di bello si prova nella vita, una buona parte lo si trova nella lettura di un libro di sempre.
E adesso, distesa beatamente tra soffici cuscini e pensieri leggeri, mi faccio cullare dall’attesa del Natale gustando i giorni felici e le risate calde degli animi sereni.
Il Natale è fatto di storie.
Attimi intensi e sensi confusi ed eccitati.
Sento il gusto del ritorno in famiglia. Della pace.
Libri abbandonati nella mia natia stanza ansiosi delle dita di una passata esistenza.
Il rosso e il nero, I miserabili.
Guerra e pace. Cime tempestose.
Madame Bovary, Le affinità elettive.
Jane Eyre. Donna forte e coraggiosa.
Preludio di altri tempi. Delle donne di cultura.
Intraprendenti e libere.
Libere di scegliere.
Le sale immense dei balli sfarzosi.
Le dame brillanti dai vestiti stupendi.
Le luci calde e accoglienti come le pagine di un libro.
Ma questo non può essere tutto.
Orfanotrofi freddi e spenti.
Stanze desolate e vuote.
Parole che attaccano dentro e fanno male.
Elemento immancabile: la storia d’amore.
Nessun vampiro che morde la sua bella.
Nessuna anima alla ricerca eterna del suo amore perduto.
Qui c’è posto solo per loro: un uomo e una donna. In lotta col destino.
Contro la vita che ha tolto loro anche l’ombra della pace.
Contro l’aridità del mondo e della sua voglia di sconfiggere.
Contro l’incendio della morte e il fumo dell’arresa.
E chi della resa non sa che farsene.
E va avanti con forza e tenacia.
E non cede alla fatalità.
Mentre i ricordi riportano quel nome che urla forte.. Jane.. Jane..
Dove la risposta non può essere l’attesa. Ma l’eterno.
E l’eternità.
Luna
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Auguri a tutti voi!