LO SPELEOLOGO
di NICOLAS ICARDI
Nella seconda metà degli anni '70 si afferma sulle scene musicali, specialmente quelle inglesi, il genere glam-rock (Bowie, Marc Bolan) e nella prima metà degli anni '80 è invece la volta del "Synth-pop" (Depeche Mode, Pet Shop Boys) e del "New Romantic" (Duran Duran, Spandau Ballett). I Japan si fanno spazio tra questi movimenti con tratti di spiccata peculiarità. Il gruppo nasce a Londra nel 1974 capitanato da David Sylvian (voce, tastiere, chitarra), Steve Jansen (batteria), Mick Karn (bassista/sassofonista), Richard Barbieri (tastiere, sintetizzatori) e Rob Dean (chitarra). Dopo i due album pubblicati nel 1978 piuttosto convenzionali influenzati ancora fortemente dal glam, Sylvian trascorre nel frattempo molto tempo in Giappone dove conosce il tastierista della Yellow Magic Orchestra Ryuichi Sakamoto (che collaborerà in seguito con i Japan e con Sylvian solista) e nasce l'amore per la musica orientale piena di raffinatezza e ricerca interiore. La svolta arriva nel '79 con l'album "Quiet Life", che fa da collegamento tra le composizioni degli esordi e l’eleganza formale dagli arrangiamenti sempre più ambiziosi che caratterizzerà gli ultimi due lavori in studio. La maturità di Sylvian ebbe inizio proprio con gli ultimi due album, nei quali la sua personalità abbandonò le pose androgine alla Bowie per trasformarsi in un compositore sperimentatore poetico e sensibile. Il traguardo era fondere gli aromi dell'art-rock alla Roxy Music con le melodie del rock romantico-progressivo, le sonorità esotiche (soprattutto orientali) con l'elettronica eccentrica alla Brian Eno. Pubblicano quindi nel 1980 "Gentlemen Take Polaroids", una sequenza di squisite composizioni, che combinano suoni orientali, ritmi funky ed eteree melodie, e poi, dopo l'abbandono del chitarrista Rob Dean, "Tin Drum" (1981). Qui il quartetto raggiunse la perfezione formale e Sylvian ebbe modo di spiegare definitivamente la sua filosofia musicale. Tre gli elementi portanti dell'album: ritmi sincopati amalgamati a sonorità orientali e africane del batterista, un'elettronica seducente e sensuale ed infine il basso ipnotico di Karn. Ma, raggiunta la perfezione, non poteva mancare la crisi. Che puntuale arriva dopo la pubblicazione dell'ottimo live "Oil on Canvas", il gruppo si divide.Sylvian inizio' un'ottima carriera solista e gli altri quattro bravi musicisti non restarono disoccupati a lungo.
Proprio da questi ultimi due lavori in studio vi propongo 4 tracce:
"Methods Of Dance", da "Gentlemen take polaroids". Caratterizzata da un suono irresistibile frutto dell'insieme delle atmosferiche tastiere esotiche e decadenti di Barbieri e dal Sax di Mick Karn, il ritmo si presenta irresistibile e nervoso, una voce femminile raffinata e apocalittica s'intromette nell'apparente confusione. Elegante e unica, canzone veramente trascinante che rappresenta una gemma del decennio.
"Nightporter" inserita nell'album "Gentlemen take polaroids", brano di un'incalcolabile raffinatezza ed eleganza, per pianoforte ed ensemble da camera. E' un brano caratterizzato da un riff lento, intimo e da arrangiamenti minimalisti, nel quale l'elemento saliente è senz'altro l'inconfondibile voce di David Sylvian. Una delle canzoni più belle ed intime che io abbia mai ascoltato.
"Visions Of China" da "Tin Drum", fu una delle loro "hit", e con pieno merito. Rappresenta un punto d’incontro tra la musica africana e orientale, il suo ritmo è davvero energico e incalzante alimentato dalla potenza delle strepitose percussioni finali afro-orientali, il ritornello è facilmente orecchiabile, insomma tutti gli ingredienti che si richiedono ad una canzone da classifica senza però (ed è questa la loro grandezza) svendersi, mantenendo sempre un'alta percentuale di classe.
“Ghosts”, sempre da "Tin Drum", ballata cupa e spettrale dal suono enigmatico con una base costruita su accordi di un sintetizzatore inquietante e un sax solitario, è dominata da rumori sinistri che spiazzano continuamente. I fantasmi di cui parla Sylvian sono quelli interiori, quelli che possono affliggere un essere umano proprio quando sembra che tutto vada per il meglio (“quando penso di aver vinto su tutto avendo buttato giù qualsiasi porta per una vita eterna, i fantasmi della mia vita si ripresentano ancora più inquietanti soffiando nel mio cuore turbato ”, canta nel ritornello).
Gruppo tra i più raffinati della "new wave", che ha saputo sperimentare proponendo un sound di grande fascino pur restando nella forma canzone. Appena cominciano a suonare li riconosci subito in maniera inequivocabile, questa è forse la maggior nota di merito dei Japan, avere avuto una personalissima identità. Se amate le cose di classe, non potete non ascoltarli.
"GENTLEMEN TAKE POLAROIDS"
METHODS OF DANCE - 1980 - live 1982
NIGHTPORTER - 1980 - live
VISIONS OF CHINA - 1981
GHOSTS - 1981 - live 1982
DOMENICA PROSSIMA LA SESTA PUNTATA DE "LO SPELEOLOGO"...