Postato il gennaio 20, 2012 | ARTE | Autore: Agnese Maugeri
Nella recente mostra “Il laboratorio dell’improbabile”, tenutasi a Catania dal 12 novembre al 31 dicembre 2011 presso la Galleria d’Arte Artesia, sono state presentate 25 tele inedite di Jean Calogero, tele che hanno evidenziato ancora una volta la sua straordinaria capacità di miniaturista e disegnatore. Un laboratorio sempre attivo quello dell’artista etneo, che non nasconde una certa magia. Nel sentiero che si delinea tra i suoi quadri, il visitatore può muoversi spinto da un’energia magnetica che, attraverso i colori così accesi, cattura e ammalia con schizzi e disegni che richiamano paesaggi surreali. L’unione sublime delle due città, perno nella vita del Maestro, si mescola ad una terza, Venezia, che diventa protagonista di molte delle sue opere. Una Venezia felliniana, dalle atmosfere neorealiste dove figure circensi ed irreali, teloni, ombrellini, maschere, trascinano lo spettatore in un mondo sconosciuto. Quadri onirici sono quelli di Calogero, da molti critici definito pittore visionario, alchimista dell’arte.
Nei suoi dipinti vi sono alcuni motivi ricorrenti, le maschere con la loro dimensione duale che nasconde o mostra solo ciò che si vuole, i profili delle donne, e i cavalieri, disegnati, così come la tradizione siciliana richiede, come dei Pupi Siciliani che raccontano le gesta dell’impavido Orlando. Un altro leitmotiv nella pittura di Calogero è la libertà mentale, di idee, un flusso di pensiero raffigurato da un cavallo o da un elegante e leggiadro veliero. La libertà della vita e l’importanza di ciò che si è fatto durante essa arricchiscono il bagaglio di un uomo e vengono rappresentate da Jean Calogero con l’immagine suggestiva ed originale di un pesce volante che fluttua nel cielo come una nuvola. Il pesce chiamato “Il Pesciscibile” sembra, infatti, un dirigibile dove nella parte superiore è delineata una città, nata da ogni singola esperienza umana; una città invisibile che ricorda quelle di Italo Calvino caratterizzate da strane strutture architettoniche create dalla mente dell’uomo e che, in un certo senso, ognuno di noi ha dentro fin dalla nascita. I quadri di Jean Calogero sono dei viaggi verso un luogo indefinito creato dall’artista grazie ai suoi ricordi, alla sua memoria, attraverso il cielo e il mare a lui cari.