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JEAN MICHEL GUENASSIA, Il club degli incorreggibili ottimisti, Salani

Creato il 16 novembre 2010 da Atlantidelibri

“Preferisco vivere da ottimista e sbagliarmi, che vivere da pessimista e avere sempre ragione.”

Una volta i romanzi che arrivano dalla Francia erano sovente smilzi ed esangui: un centinaio di pagine, densi di indagini introspettive. Negli ultimi tempi invece giungono sovente corposi libroni densi di vita, come è il caso del Michel Bris, La bellezza del mondo, (Fazi) e di questo Il club degli incorreggibili ottimisti, veri e propri casi editoriali oltralpe.
Un potente affresco pieno di vita, scritto da un autore non professionista che ha dedicato alla sua “creatura” dieci anni di vita, pieno di speranze tradite, illusioni perdute, emozioni che senza dubbio riescono a coinvolgere il lettore.

JEAN MICHEL GUENASSIA, Il club degli incorreggibili ottimisti, Salani

Parigi, 1959. Sono anni vertiginosi: la Seconda guerra mondiale è finita da troppo poco tempo per essere Storia, la guerra d’Algeria segna le vite dei francesi d’oltremare. Michel Marini, undici anni, figlio di immigrati italiani, esce dall’infanzia e si affaccia a un’adolescenza inquieta e piena di emozioni. Vagabonda per il quartiere, si ritrova con gli amici a giocare a calcio balilla; un giorno entra in un bistrò, il Balto. E attratto da una stanza sul retro dove si ritrova un gruppo di uomini, che parlano un francese a volte approssimativo e portano dentro di sé storie e passioni sconosciute. Sono profughi dei Paesi dell’Est, uomini traditi dalla Storia, ma visionari che ancora credono nel comunismo. Incorreggibili ottimisti. Frequentare il Balto vuol dire scoprire il mondo. Michel cresce con Igor, Leonid, Imre, Pavel, Tibor, Sasa; impara a conoscere l’amicizia, l’amore, la complessità degli ideali. Nel retro di un bistrò si litiga, si beve, si gioca a scacchi, si raccontano barzellette su Stalin, si offre se stessi e le proprie storie, storie terribili di esilio che si intrecciano sullo sfondo di un decennio epocale, tra filosofia e rock’n'roll, Sartre e Kessel, la conquista dello spazio e l’inizio della Guerra fredda.



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