Nel Ventunesimo secolo il jeans ha ancora qualcosa da dire e la mostra “Il Maestro della tela jeans” a Parigi ne ha celebrato le origini con i quadri del Seicento, lo scorso 6 novembre. La mostra si è incentrata su questo “maestro”, pittore seicentesco scoperto da non molti anni, così chiamato per aver raffigurato in diverse occasioni poveri mendicanti vestiti in fustagno di Genova, la tela che diventerà poi il tessuto dei jeans.
Che sia gridato, colorato, riciclato. tagliuzzato, sbiadito, pitonato, tempestato di diamanti, eroicizzato, il tessuto più fashion ha un DNA di cinque secoli. Passato attraverso molte generazioni e mille trasformazioni, ha lasciato il segno nell’evoluzione dei costumi e dello stile. Come riferisce Aurora Fiorentini, docente di Storia del Costume presso l’ Università di Firenze e l’Università Cattolica di Milano, per anni consulente di Gucci, “la vera forza innovativa del jeans è la sua versatilità!”. Continua: “Oggi il jeans veste tutte le fasce sociali e soddisfa tutti gli stili: ci sono i baggy, gli skinny, gli stretch….Non solo: il jeans ha un Dna di 500 anni ma è modernissimo. Quando lo indossi porti indosso anche la storia.”
Si tratta di una vera e propria democratizzazione del jeans sia a livello sociale, che a livello di gusti. Lo stesso dicasi per la moderna chirurgia estetica: un lusso prima, oggi accessibile a tutti. Uno degli obiettivi che si pone LaCLINIQUE®-Medicina e Chirurgia Estetica , organizzazione di specialisti in medicina e chirurgia estetica, è proprio quello di rendere la bellezza accessibile a tutti, attraverso agevolazioni di pagamento personalizzate sulle specifiche esigenze.
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Fonte: beautydesign.laclinique