Con questo articolo recensisco il libro di Jeffery Deaver, "Il filo che brucia", un thriller poliziesco il cui protagonista, Lincoln Rhyme è ale prese con un killer che uccide attraverso la corrente elettrica, mietendo vittime mediante archi voltaici e con il passato che ritorna, l'Orologiaio.
E' da tanto che non parlo di libri perché impegnato in una lettura che per la prima volta ha richiesto parecchio tempo e numerosi passaggi indietro per capire bene la logica dell'autore e per seguire la trama nella sua completezza.
Facendo un passo indietro, ho preso in prestito, un mese fa, l’ennesimo libro in biblioteca, lasciandomi consigliare dalla bibliotecaria perché il numero di romanzi thriller a disposizione che non ho letto è diminuito notevolmente.
L’autore, Jeffery Deaver, lo conosco abbastanza bene, avendo letto buona parte dei suoi libri e visto diversi film al cinema o in televisione, caratterizzati dal suo protagonista principale, il detective tetraplegico Lincoln Rhyme, interpretato magistralmente da Denzel Washington e in questo romanzo che sto per descrivervi, “Il filo che brucia”, riveste un ruolo più particolare del solito perché alle prese con l’unico criminale che ancora non è riuscito ad acciuffare e con la sua disabilità che continua ad aggravarsi e a causargli evidenti problemi di salute.
La trama:
La notizia che l’Orologiaio, protagonista del romanzo “La luna fredda”, è ancora in giro e in particolar modo è stato avvistato all’aeroporto di Città del Messico sorprende e lascia molto contento Rhyme che ne pregusta l’arresto, ma in contemporanea giunge nella sua casa / laboratorio di Central Park West un’altra sconcertante notizia: dal quartier generale dell’NYDP scatta l’allarme di un autobus di linea, in pieno centro a Manhattan devastato da una fortissima scarica elettrica che ha ridotto l’autobus in un rottame incandescente.
Supportato dalla compagna inseparabile, Amelia Sachs, dalle apparecchiature tecnologiche sofisticate e all’avanguardia e dai suoi collaboratori ((Ron Pulaski e Fred Dellray), Rhyme deve affrontare un caso che sta stravolgendo e paralizzando l’intera città di New York, a causa di un attentatore che minaccia di folgorare decine di persone se non sono rispettate determinate regole che stabilisce lui di ora in ora.
Le condizioni sono improponibili, ovvero di staccare la corrente elettrica, fornita dalla principale azienda di elettricità della città, per determinate zone da lui stabilite, per dimostrare alla gente che la corrente elettrica provoca numerose malattie, tra cui la sua.
Sono coinvolti nella disperata ricerca del vendicativo dipendente dell’azienda sia la squadra di Rhyme sia l’FBI con i suoi personaggi strani e camaleontici e si presume siano coinvolti anche dei gruppi eco-terroristici.
E’ una corsa contro il tempo, i ritmi sono serrati e la caccia al killer è aperta, sfruttando tutti i mezzi e le risorse a disposizione, mentre notizie negative provengono a Rhyme circa i movimenti dell’Orologiaio, complicando maggiormente la situazione e creando panico e scompiglio nella mente del detective, impegnato su un fronte e con un occhio attento all’altro.
Le mie considerazioni:
Il romanzo è ben articolato, le pagine scorrono velocemente, anche se, in alcuni casi, occorre fare una piccola marcia indietro perché, a mio avviso, ci sono personaggi la cui presenza nella trama servono solo a incasinare la vicenda e a renderla troppo ingarbugliata.
I colpi di scena sono dietro l’angolo e le emozioni si susseguono sfogliando le pagine, con un ritmo incalzante e risulta difficile chiudere il libro per sapere come si snoda la vicenda.
In definitiva sono rimasto quasi del tutto soddisfatto di questa lettura, avrei di sicuro eliminato o ridimensionato il numero di personaggi coinvolti e mi ripropongo di leggere qualche altro libro di Deaver perché il genere è proprio quello che piace a me.