E' stato così quasi per caso che mi sono trovata a passare un'intera settimana a Jersey!
L'accoglienza all'arrivo nel piccolo aeroporto di Jersey
La straordinaria bassa marea sul versante occidentale dell'isola...
La vista dalla Seymour Tower sul Violet Bank, all'estermità sud-orientale di Jersey
Nel mese di marzo dello scorso anno, mentre ero ancora in Galles, ho seguito due giorni di corso per diventare BCU 4 Star Provider e per poter così svolgere in autonomia i corsi e gli esami 4 stelle BCU. Il percorso è lungo e complesso: bisogna assistere ad una nutrita serie di "training & assessment", poi raccogliere un certo numero di firme da parte di diversi insegnanti ed infine completare il proprio "portfolio" con tutti i dettagli sui vari corsi seguiti in qualità di "observer, supporter, co-deliver".Insomma, andare a Jersey significava per me "collezionare" altre firme e prendere parte a ben due nuove esperienze didattiche in un'isola sconosciuta, prima l'esame 4 stelle e poi, grazie alla coincidenza creata da Giuseppe, anche al successivo corso 4 stelle. Un'occasione da non perdere!
Derek introduce la prima delle due giornate di esame ai quattro candidati provenienti dall'Isola di Man
Derek e Phil si confrontano continuamente durante le diverse prove d'esame...
Salvataggi, auto-salvataggi e traini nelle morbide tidal race del secondo giorno d'esame
Derek mi ha subito coinvolto nell'organizzazione dell'esame e mi ha chiesto di elaborare un questionario bilingue da sottoporre agli studenti per valutare la loro preparazione teorica. Prima di partire, quindi, avevo trascorso lunghe giornate a ripassare il syllabus 4 stelle, ad elaborare domande comprensibili sia in inglese che in italiano e, non ultimo, a studiare le correnti di marea che interessano l'isola. Derek ha scritto una guida sulla sua isola, per facilitare la vita dei tanti canoisti che ci vivono o che ci vanno in vacanza, ma solo passando qualche giorno sul posto si riesce davvero a cogliere la portata del fenomeno. L'isola cambia fisionomia continuamente, ogni sei ore sembra un'isola diversa!I colori brillanti dell'isola, nonostante la fitta nebbia del primo giorno d'esame
Le spiagge di ciottoli policromi, dove sbarcare coi kayak in polietilene non è mai un problema!
L'ingresso del porto di Rozel Bay con la bassa marea (l'alta marea raggiunge la fascia bianca!)
Jersey è infatti conosciuta per essere una delle località europee in cui si registrano le maggiore escursioni di marea: è una piccola isola della Manica situata a circa 20 km dalla Normandia ed è come un sasso in un fiume, solo che la corrente del fiume cambia direzione ogni 6 ore. Quando c'è luna piena, come nel primo fine settimana in cui sono stata lì, la differenza tra bassa e alta marea può raggiungere (e spesso anche superare!) i 10 metri. Su tutti i capi dell'isola si formano correnti di marea che raggiungono i 3-4 nodi e programmare un'escursione giornaliera lungo le sue scogliere rocciose può risultare talvolta estremamente impegnativo.Io sono stata così fortunata da godere del poderoso spettacolo delle maree sia da terra che dal kayak: Trudy, la compagna di Derek e la titolare di Jersey Walk Adventure, mi ha accompagnata nel suo giorno di riposo in una lunga passeggiata sul fondo del mare per raggiungere la Seymour Tower, dove poi sono tornata con l'alta marea grazie alla guida esperta di Derek, pagaiando tra quell'intricata rete di canaletti e piscine naturali e scogli affioranti e fondali sabbiosi scolpiti di rippol e ricchi di vita marina come mai mi sarei aspettata! Si cammina per davvero sui fondali marini!
L'esperienza da sola, anzi abbinata, passeggiata e pagaiata, vale davvero il viaggio a Jersey!
Trudy, la mia eccezionale guida fino a quel piccolo puntino là in fondo (e ritorno)
La Seymour Tower, raggiunta dopo una passeggiata sul fondo del mare di circa 2 ore!
Qualche giorno dopo, con l'alta marea, Derek ci ha fatto arrivare alla Seymour Tower in kayak!
Appena atterrata nel piccolo aeroporto di Saint Peter, alle porte della capitale Saint Helier, ho trovato Derek ad attendermi con un inconfondibile fiorino giallo ricoperto di kayak, gialli pure quelli. Siamo andati a cena al pub vicino casa, in attesa dell'arrivo di Phil Hadley, il secondo insegnante delle due giornate di esame 4 stelle. L'aereo su cui viaggiava Phil, però, non è atterrato all'ora prevista, a causa della fitta nebbia che ha avvolto l'isola: il volo è stato dirottato sulla vicina isola di Guernsey ed il povero Phil ha dovuto attendere l'unico traghetto del pomeriggio per raggiungerci a Jersey. Una piccola odissea che ha riempito di coloriti aneddoti la seconda serata trascorsa nello stesso pub. E che mi ha offerto anche un'insperata occasione di rivestire il ruolo di "second assessor" per una parte dell'esame. Ho così potuto valutare la preparazione degli aspiranti "leader 4 stelle" anche sul piano della conduzione del gruppo, della capacità di gestione degli incidenti, della dimestichezza con i traini, gli sbarchi sulle rocce e la riparazione dell'imbarcazione. E' stato molto formativo!Giuseppe attento a non perdere neanche una parola delle spiegazioni di Derek
Lo spettacolo naturale del Blow-hole ad est di Bouley Bay
Come dopo ogni viaggio che si rispetti, sono tornata a casa carica di ricordi del posto!
La presenza di diversi "mock students" ha reso la prova d'esame quanto mai veritiera e tutti i partecipanti sono stati coinvolti in ognuna delle attività previste dal syllabus (competenza tecnica, di leadership, di navigazione e di teoria). E' stato molto interessante assistere ai "feedback" forniti a fine giornata, tutti molto costruttivi, anche quando evidenziavano carenze o errori dei candidati. Mi chiedo sempre da dove derivi la facilità degli inglesi di parlare con tanta schiettezza, con tono diretto e franco, senza troppi giri di parole, andando dritti al punto senza perdersi in fronzoli...E' una delle tantissime cose che ho imparato durante la settimana trascorsa a Jersey.
Le altre riguardano non soltanto il kayak, il syllabus, il portfolio, il percorso da 4 Star Provider e le straordinarie maree dell'isola, ma anche le tradizioni locali, le attrazioni turistiche e le specialità culinarie del luogo (le ostriche in primis, ma anche le alghe fresche raccolte durante la "Moon walk": per la prima volta posso dire di avere mangiato bene, ma bene davvero, in un paese inglese!).
Per parlare di tutto questo mi ci vorrebbe un altro post, ma ho già deciso che tanto ci ritorno presto, a Jersey: qualcuno vuole venirci con me e Mauro?!?