Blanco Y Negro - BYN 7-240790- 11/85
- Just Like Honey
- The Living End
- Taste The Floor
- The Hardest Walk
- Cut Dead
- In A Hole
- Taste Of Cindy
- Never Understand
- Inside Me
- Sowing Seeds
- My Little Underground
- You Trip Me Up
- Something's Wrong
- It's So Hard
Nel 1985 tutte le riviste musicali parlavano dei Jesus & Mary Chain. Molte li dipingevano come degli innovatori geniali, e ritenevano il loro mix di melodia e feedback (un incrocio tra Beach Boys, Ramones e rumore puro) un sound perfetto ed originale, altre riviste pensavano fossero un fenomeno di moda al centro dell’ attenzione grazie ad una campagna pubblicitaria ben fatta ed a concerti brevissimi ed ultraviolenti che spesso scaturivano in risse che ovviamente facevano parlare del gruppo.
Che dire? Ai posteri (che poi dovremmo essere noi oggigiorno), l’ardua sentenza: geni o aria fritta? Probabilmente come dicevano i latini la verità sta nel mezzo : buon gruppo spinto da una certa stampa (intendiamoci nessuna campagna pubblicitaria in grande stile, all’epoca non c’erano ancora X Factor, il mainstream e MTV stava nascendo), con vette creative notevoli, innovatori ma con una spinta originale che si esaurì presto.
Quindi forse il fenomeno Jesus & Mary chain (William e Jim Reid voce e chitarra) fu leggermente gonfiato ad arte (dichiarazioni dei due fratelli Reid dove attaccavano tutti e dichiaravano il loro Lp il migliore degli ultimi 20 anni, che nell’1985 voleva dire migliore dei dischi di Beatles, Stones, Beach Boys, Cream etc..), ma il loro Lp d’esordio “Psychocandy” è un grande disco, che unisce rabbia punk, melodia, tonnellate di feedback ed Velvet underground. Inoltre l’iconografia dei primi Jesus & Mary Chain (grande nome) era davvero Cool.
La band si forma in Scozia (con alla batteria inizialmente Bobbie Gillespie futuro leader dei grandiosi Primal Scream ed icona dell’ indie rock degli anni 90) e firma per la Creation di Alan McGee, pubblicando il singolo "Upside Down".
Mantenendo la produzione di Alan Mcgee firmano per la Blanco y Negro (etichetta semi indipendente degli anni ottanta) e pubblicano prima due singoli con relativi video musicali che attirano l’attenzione del pubblico e della stampa specializzata e subito dopo l' Lp “Psychocandy”. Un album forse fra le cose migliori degli anni ottanta : feedback. rumore, pop e rock tutto insieme tradizione ( il debito verso Ramones ,Beach Boys, Velvet e sixties era molto alto) ed innovazione con il feedback esasperato.
L’intro di batteria alla Phil Spector (vedi “Be my baby “ delle Ronettes) di “Just like Honey” inaugura l’album, il brano è molto slow ma ipnotico grazie agli effetti.
Il disco contiene brani leggermente più melodici e non totalmente ricoperti di feedback come “The Hardest walk” (una delle mie preferite), “Something Wrong”, “My Little underground” o la surf “Never Understand” o “Sowing Seeds”; brani con un sound dove il feedback delle chitarre la fa da padrona come “Taste the Floor”, o il singolo "You trip me up" o “Taste of Cindy “ (tra l’ altro la versione di questa ultima acustica nella raccolta “Barbed wire Kisses” è davvero eccezionale), ed infine brani con riferimento più garage punk come “Hole”, ”Inside me” o il voodobilly “It’s so hard”. Anche un brano (molto accattivante) come la acustica “Cut Dead”.
Video di "You Trip me up"
Il disco fu un vero e proprio boom ; potente, pop ed innovativo , creò un nuovo modo di vedere il pop negli anni ottanta e fece nascere anche il sottogenere Shoegaze (anche insieme ai My Bloody Valentine), i J&MC subito dopo pubblicarono la già citata raccolta “Barbed wire kisses” dove coverizzavano i Beach Boys e una devastante versione di “Who do you love” di Bo Didley , uscì anche l’EP ed il singolo “Some Candy Talking”, ma quando pubblicarono il loro secondo Lp “Darklands” nel 1987 (buon disco ma niente di più) la rabbia, l’innovazione si era già esaurita. “Darklands” arrivò al numero 5 in classifica (“Psychocandy" toccò solo la 31 posizione), ma il film era già finito, i J&MC erano diventati dei pallidi imitatori di se stessi, pubblicarono ancora qualche buon album (“Automatic “ 1989), ma la spinta iniziale era esaurita..
Altri dischi nel corso degli anni hanno continuato a mantenere vivi i J&MC , che si sciolsero nel 1998 per poi riformarsi nel 2007.
“Psychocandy” rimane uno dei migliori dischi degli anni ottanta.
Foto della label della mia copia in vinile di BYN7 240790