Magazine Cucina
J.Franzen e la sua Libertà... "so we beat on, boats against the current, borne back ceaselessly into the past"
Da SimoeffeLettori...seguaci..simpatizzanti...eccomi a commentare per il Gruppo di lettura organizzato da Start from Scratch...
TITOLO, LibertàAUTORE, Jonathan Franzen
EDITORE, Einaudi, 2011
Pagine:622 ( una marea...)Chi volesse far parte di lettori che imperversano sulla rete...con l'appassionante passeggiata tra le pagine dei libri, può farlo qui...
IL RITORNO DI FRANZEN...
Jonathan Franzen è tornato nelle librerie americane con questo nuovo romanzo, Freedom, dopo un decennio dal successo delle Correzioni. La sua lettura mi ha coinvolto non poco e non è facilissimo tracciarne le trame multiple poiché l'autore parte dal binomio letterario americano di famiglia disfunzionale e tardo capitalismo che ha affrontato nelle Correzioni, ...tra pregi e difetti.
I sostenitori affermano che Franzen sia il nuovo Tolstoj e abbia salvato la letteratura americana con questo imponente romanzo che tratta di Temi Importanti con passione e competenza non emergenti in altri scrittori della nuova generazione. Certamente alcuni di questi temi devo tratteggiarli in ordine sparso, forse l'unico consentito, perché Franzen è così bravo, fin dal primo paragrafo, a muovere le acque: dagli appalti privati per la guerra in Iraq; al basket universitario; al plagio come componente base dell'amicizia e dell'amore; all' impegno civile e i sogni delusi dei progressisti; agli uccellini in via di estinzione; alla psicanalisi; ai punk cocainomani; ai lobbysti; all'ascesa dei neocon nell'America post 11 settembre; una ragazza-madre; gli svantaggi pratici della democrazia
Di ognuno di essi Franzen scrive come fosse il tema della sua vita. Con Freedom, per chi ama questo genere, l'autore parla al cuore mediante le crisi e i sogni dei suoi personaggi, i lunghi momenti narrativi per i quali i personaggi scoprono la vera estensione della propria libertà; ma , secondo me, si rivolge anche a noi occidentali paralizzati dalla complessità, facendoci conoscere gerghi, regole e meccanismi di altrettanti sottomondi che hanno un impatto indiretto sulla nostra vita.
Chi invece non ha amato il libro, pensa che il caso Franzen sia troppo bello per essere vero: l'autore rappresenterebbe il sogno dei letterati newyorchesi, bianchi, della middleclass, di voler conservare un certo peso culturale in un mondo in cui forse contano e interessano ormai più il funzionamento della criminalità organizzata internazionale e il destino del sottoproletariato cinese che le crisi coniugali dei quartieri residenziali americani «USA BENE LA TUA LIBERTÀ»...... consiglia Franzen: l’iscrizione che a pagina 204 cattura Patty fissa meglio di ogni altra frase i significati di Freedom, perché definisce, oltre al tema centrale, la tensione del racconto: il senso di un imperativo (sic!) che attrae su di sé tutto il corpo del testo, spingendolo fino a un carico di rottura. L’intreccio di Libertà non è originale: racconta, nell’arco dell’ultimo trentennio, la crisi amorosa e famigliare di una coppia americana middle- class apparentemente perfetta. Walter e Patty, lui avvocato ambientalista, lei casalinga disperata e madre egocentrica, sono invischiati in un’ambigua relazione con Richard, amico/rivale fin dal college e per lungo tempo amante di Patty, secondo uno schema che complica il triangolo classico, trasformandolo in un delirio narcisistico circolare. Walter, difatti, piuttosto che svolgere la funzione del marito tradito messo in disparte, è la figura più amata dagli altri due – vero protagonista della storia. L’esplosione del rapporto si accompagna alla rappresentazione della società liberal statunitense, sempre più individualista e più lontana dal mito dell’America come luogo dove l’ambizione diventa successo e libertà e felicità sono un’unica cosa: un’impalcatura già presente in molte narrazioni cinematografiche.
Fose proprio per questo effetto di déjà vu, a molti il libro non è piaciuto. I critici negativi non hanno guardato alla composizione del racconto, che invece secondo me, è l’aspetto più bello.
ANALIZZANDO...
La retorica narrativa in ogni momento ha sviluppato l’idea di un difetto di messa a fuoco: sin dall’incipit con un confuso sguardo di spettatore e grazie alla trovata di raccontare la storia costruendo un romanzo che va all’indietro. Ed il romanzo infatti si avvia da una circostanza (lo stupore dei vicini alla notizia della rovina di Walter) che, seguendo l’ordine del racconto, arriverà solo a p. 521, mentre nel frattempo il romanzo va avanti, scava nel passato, occupa quasi metà del testo con ilmemoriale di Patty (pp. 33-207) che entrerà nell’azione narrativa vera e propria solo a p. 413!!!
... dubbi ...
...l’intelaiatura, e pure la lunghezza, hanno richiesto uno sprofondamento nella durata della storia. Più volte si ricorda Tolstoj, a cui certamente si rifa con la scrittura orientata alla rappresentazione complessiva di un’epoca. E d'altronde Guerra e pace è citato più volte (pp. 176, 184 e 578). Attenzione però: la ripresa lavora sulle antitesi, non sulle affinità; la citazione si caratterizza come una posa romanzesca; ogni volta si è all’interno dell’autobiografia di Patty: Tolstoj serve per far colpo su Richard, per infilarsi nel suo letto attraverso il travestimento mentale di Natasha, o per farci vedere in Pierre Bezuchov il fratello divenuto contadino. L’autore dietro a Freedom forse è un altro: Francis Scott Fitzgerald, a cui già fa ripensare la bellezza della prosa – malgrado qualche rischio di sovraesposizione della voce dell'autore. ... due importanti aspetti...
...per rendere plausibile tale incontro: il tema della libertà quale ideale che, modificato in valore assoluto, brucia i personaggi. E forse non è solo uno spunto figurativo l’ipotesi che la dendroica cerulea, l’uccellino in via di estinzione che potrà sopravvivere solo nella riserva protetta («Spazio libero»!), simbolo di Freedom, richiami l’Ode all’usignolo di Keats che troviamo nel titolo Tenera è la notte. Inoltre posso azzardare che Fitzgerald ( che ho letto più volte!!), riaffiora per quel destino individuale costruito dalla trama. In Franzen vita e destino si presentano con tempi diversi nella battuta che egli imita attraverso un fraseggio sintattico sfasato, raccontando intanto che è impossibile tornare indietro per eseguire delle correzioni, o per andare da un’altra parte: ed ecco Gatsby «così seguitiamo a bordeggiare come barche controcorrente, sospinte di continuo nel passato»,tutto incentrato sulle illusioni, sui ricordi, sul passato, e su come si vorrebbe far rivivere quest’ultimo in una maniera diversa al fine di cambiare il presente (trad. it. di T. Pincio, minimum fax, Roma 2011).
.. questo the end ci appartiene con i personaggi che non vanno più all’assalto del mondo, restano in piedi e procedono con un bagaglio di occasioni perdute, con i fantasmi degli affetti dispersi. Lo sappiamo, la vita è fragile, la libertà è catena e non coincide con la felicità.
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