Proseguono gli appuntamenti della diciottesima edizione di ParmaJazz Frontiere. Prossima tappa al Teatro Due di Parma (ore 21.00) con il concerto del Jim Black Trio. Sul palco assieme a Black alla batteria ci saranno Thomas Morgan al contrabbasso e Elias Stemeseder al pianoforte.
Jim Black è un batterista che non ha bisogno di presentazioni. Dotato di una tecnica superiore e di una consapevolezza che gli ha permesso di interpretare mille atmosfere con credibilità e preparazione, si lancia in una nuova avventura decidendo di solcare mari e fiumi totalmente differenti da quelli attraversati in precedenza.
Reduce dall’esperienza e dal successo degli AlasNoAxis che lo vedeva alle prese con un ambiente energico ed elettrico con dei momenti quasi rock, ora il batterista ricerca nella direzione opposta e per questo scegli il trio piano – contrabbasso – batteria, formazione per eccellenza della storia del jazz.
E così, ecco il batterista delle mille scorribande elettriche dei già citati AlasNoAxis, delle atmosfere balcaniche del Tiny Bell Trio di Dave Douglas e delle collaborazioni preziose con Uri Caine che hanno dato frutti prelibati e diversissimi (dalle sorprendenti riletture di Gershwin ad un elettronico hommage a Luciano Berio), che ad un tratto, per sua stessa ammissione, si fa swing. Uno swing particolare, moderno, interattivo, che non ha nulla a che vedere con la precisa e ripetuta scansione ritmica nota ai più, ma che comunque è sempre pulsante sotto pelle, è sempre avvertibile all’orecchio attento.
Ad affrontare l’impresa con lui il pianista ventenne austriaco Elias Stemeseder, conosciuto da Black quattro anni fa ai Jazz Workshop di Salisburgo, quando il musicista non aveva che sedici anni. Personalità musicale dalla sensibilità moderna, il giovanissimo Stemeseder si inserisce egregiamente nell’atmosfera ampia e spaziata delle nuove composizioni di Black, pensate appositamente per questa formazione completata da Thomas Morgan, uno dei più quotati contrabbassisti newyorkesi.
Una nuova formazione che non ha deluso le aspettative nei recenti tour e che si conferma come una nuova realtà che per l’ennesima volta unisce con successo le esperienze formatesi al di qua ed al di là dell’Atlantico. (Giacomo Marzi)