La vita è dura per gli aspiranti disegnatori di fumetti. Sono in molti, forse di più di quanto l'industria del fumetto abbia davvero bisogno, a coltivare il sogno di diventare professionisti e cimentarsi, magari, con le matite della serie dedicata al personaggio che più hanno amato durante la loro infanzia. Quando si raggiunge una sufficiente maturità stilistica ha spesso inizio una lunga trafila che impone di misurarsi con il parere di uno o più editor, di qualche altro disegnatore e soprattutto con qualche rifiuto o critica severissima.
Una situazione che ha di certo accomunato molti artisti, anche quelli che attualmente nutrono lo status di super star del fumetto e che per questo sono considerati dei "mostri sacri". A fornire questa testimonianza è Todd McFarlane , artista dallo stile assolutamente personale che, proprio grazie a questo, negli anni '90 è diventato, in seguito a un ciclo di episodi di (recentemente ristampato dalla Panini Comics su L'incredibile Hulk - The Peter David Collection vol.1 ) e soprattutto di (anche questo disponibile in formato Omnibus), uno degli artisti più influenti e meglio retribuiti del comicdom statunitense e co-fondatore della Image Comics .
Sulla sua pagina Facebook, il creatore di scrive: "Sono stato respinto ben 350 volte! E ho le lettere che lo testimoniano" ma poi, quasi a dare man forte a chi oggi sta vivendo la medesima esperienza, aggiunge: "Le ho utilizzate per darmi delle motivazioni... non per deprimermi. Ho postato tre fotografie oggi. La prima (in apertura di questo post) è un piccolo saggio di alcune delle lettere di rifiuto che ho ricevuto dalle varie case editrici e persone/editor. Come potete ben vedere c'è un campione di molte case editrici alle quali spedii le mie prove, quasi tutte le aziende che realizzano fumetti.
Quello che generalmente facevo era disegnare alcune pagine di diversi personaggi dei fumetti (dalle 6 alle 18 per ogni plico che inviavo). Dopodiché facevo circa 20 copie di quelle pagine e le spedivo a venti editor (alcuni dei quali lavoravano per la stessa casa editrice).
Nella seconda foto (qui in alto), potrete vedere la piccola tabella che realizzai [...]. Facevo una lista di tutte le persone alle quali mandavo i miei plichi e tenevo nota di tutte le loro risposte.
Nella terza foto, invece, vi sarà possibile leggere una delle lettere di rifiuto. Questa in particolare proviene da quello che all'epoca era il capo della Marvel Comics, Jim Shooter. Ero sempre lusingato quando qualcuno dimostrava di aver speso un po' del suo tempo per guardare cosa conteneva il plico che gli avevo inviato e trovava il tempo per scrivermi una risposta. E trovo buffo che le buste da lettera della Marvel avevano uno Spider-Man stampato su di esse, perché non troppi anni dopo le loro lettere di rifiuto mi sarei ritrovato a disegnare proprio Spider-Man.
L'aspetto positivo del ricevere queste lettere dagli editor e che in genere questi fornivano delle critiche costruttive. Così mi è stato possibile prendere nota di questi consigli per poi applicarli alle tavole spedite nel plico successivo. Ho ripetuto questo metodo più e più volte e tre anni più tardi avrei ottenuto la mia occasione. Alle volte mi telefonavano addirittura! Era fantastico!!!
Come ho già detto, ho realizzato circa 700 tavole di prova e ho collezionato circa 350 lettere di rifiuto prima che qualcuno mi dicesse "Sei quasi pronto, Todd. Ti daremo un lavoro!" Credo di averli inondati con tutte le mie tavole.
E il resto, come si suol dire, è storia, visto che sto realizzando fumetti da 30 anni (e visto che ho disegnato Batman, Spawn, Hulk ecc...). Così non scoraggiatevi se non riuscite a ottenere subito ciò che volete dalla vostra vita. Le difficoltà alle volte vi rendono mentalmente più forti per ottenere qualsiasi obiettivo che vi siete prefissati."
Ricevere tante lettere di rifiuto (ma anche di incoraggiamento a fare di più e meglio) è però stata una sorte comune a quasi tutti i disegnatori (statunitensi e non). La stessa sorte di Todd McFarlane , che vi ricordo è stato uno dei disegnatori più influenti degli anni '90, è toccata anche al suo ex-socio e collega (attuale co-Publisher della )