Sylvester Stallone, ovvero Rambo e Rocky, che combatte a colpi d'ascia contro Jason Momoa, alias Khal Drogo e nuovo Conan. Possiamo anche finire qui la recensione. Seriamente, vi servono ulteriori motivazioni per andare a vedere questo film? Sicuri?! Vi posto anche un'immagine per farvi aumentare l'hype e cercare di distogliervi dal terribile titolo italiano che fa pensare più ai Teletubbies che a un film cazzuto.
"Ehi Drogo le uova di drago conservale per le signore!"
Visto che insistete cerchiamo di dire altre due o tre cosette: Jimmy Bobo è il personaggio interpretato da Stallone, un killer che uccide per soldi, che, per vendicare il suo compare eliminato a sangue freddo e subodorato il piattino che stanno per riservargli, decide di allearsi con un poliziotto per vendicarsi e scoprire chi c'è dietro l'omicidio del suo amico.
La trama è tutta qui, semplice, lineare, pulita. Ad impreziosirla ci sono però diversi fattori: l'ho già detto che Stallone e Momoa si ammazzano ad accettate?! O che c'è Momoa perennemente in canottiera nera e con lo sguardo truce?
Non mi fare questo sguardo che poi non riesco a scrivere causa bava sulla tastier%&aa
Presentato al Festival Internazionale del Film di Roma (dove per farmi l'autografo sul cofanetto di Rambo Stallone ha letteralmente disintegrato una penna con la sola imposizione delle mani) Bullet to the Head è un action maschio e ruvido che riprende in toto la mitologia e lo spirito dei film anni '80 e si comporta come se non fossero passati 30 anni dall'età d'oro del genere e Stallone non fosse ormai imbottito di silicone. Buoni contro cattivi, una spalla su cui contare e da denigrare, il poliziotto Kwon interpretato da Sung Kang, moto, tatuaggi e tante botte a mani nude, poche esplosioni a effetto, solo le buone vecchie scazzottate di una volta. Incredibile ma vero, quasi una boccata d'aria fresca. Dietro la macchina da presa c'è la mano di Walter Hill, vero eroe del genere "a metà tra testosterone e pellicole d'autore" - suoi titoli imprescindibili come I guerrieri della notte, Driver, 48 ore, Johnny il bello e Danko -, che torna al cinema a 10 anni di distanza da Undisputed. Incredibile ma vero 2, questa è la prima volta che Hill e Stallone collaborano: meglio tardi che mai. Altro ritorno gradito è quello di Christian Slater, qui nel ruolo di viscido cattivo, che in realtà in questi anni ha continuato a lavorare, soprattutto in tv, ma sempre in ruoli minori: diciamo che non me lo ricordo in un ruolo memorabile dai tempi di Will Scarlett in Robin Hood principe dei ladri, Qualcuno da amare (mio dio che pezza) e Una vita al massimo (il suo ruolo della vita)."Da quando Kevin Costner mi ha detto che sono pieno di piscio e vento non me n'è andata bene una!"
A completare il quadretto c'è anche quell'altro omaccione minaccioso di Adewale Akinnuoye-Agbaje, l'uomo il cui nome si può scrivere solo facendo copia e incolla nonché indimenticabile e compianto mr. Eko di Lost."Adé, statte accorto che sennò te faccio diventà fumo nero!" (non è una battuta razzista, è per fan di Lost!)
E questo è quanto, spero di avervi motivato abbastanza e se non ce l'ho fatta le cose sono due: 1) sto perdendo colpi, 2) siete troppo signorine per questo tipo di cinema. In ogni caso Stallone sempre e comunque eroe vero, fatto di carne che soffre, lotta e si allena, di muscoli, sudore e silicone. Un'idea di cinema incarnata in un uomo. Saluti e baci. La citazione: "Va bene mettiamola così: sono molto socievole"Hearting/Cuorometro: ♥♥♥
Titolo originale: Bullet to the Head Regia: Walter Hill Anno: 2012 Cast: Sylvester Stallone, Sung Kang, Jason Momoa, Christian Slater, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Sarah Shahi Durata: 92 minuti Colore: colore Paese di produzione: USA Casa di produzione: Warner Bros. Distribuzione italiana: Buena Vista International