Magazine Cinema
Regia: Walter Hill
Cast: Sylvester Stallone, Sung Kang, Sarah Shahi, Jason Momoa, Christian Slater
Genere: Azione
Produzione: (USA, 2013)
Trama: Jimmy Bobo è un sicario. Al momento di incassare la diaria per l' ultimo lavoro eseguito, un mercenario uccide il suo compagno. Per risalire al mandante e compiere la sua vendetta, Jimmy si allea controvoglia ad un poliziotto di New York, inviato li per indagare.
C' erano una volta gli anni Ottanta in cui il cinema action era caratterizzato da uomini granitici,
semplicemente inarrestabili fino al raggiungimento del proprio obiettivo. La trama era semplice: abbiamo un buono e un cattivo. Il cattivo fa qualcosa di cattivo. Il buono ammazza tutti quelli che si frappongono tra lui e il cattivo. Duello finale con il cattivo e conclusione. Lineare e facile da seguire, niente arzigogoli di regia in cui l' unica cosa che contava (e per cui la gente pagava il biglietto) era l' eroe: icone come Stallone e Schwarznegger. Oggi invece il film d' azione puro non esiste più. Colpa del mercato e dell' inesorabile scorrere del tempo, ma ecco che il nostro Sly negli ultimi anni ha cominciato un' opera di rivisitazione di quel cinema, proprio come il western crepuscolare tornato in auge grazie a Eastwood con Gli Spietati.
Andare a vedere Jimmy Bobo è un semplice atto di devozione a quel cinema, non ci sono altri modi per dirlo. Nel caso il nome di Stallone non basti, sappiate che il regista è Walter Hill. Chi è costui? Come tanti eroi 80's alcuni si sono scordati di chi ha girato, tanto per dire due nomi a caso, 48 ore e I guerrieri della palude silenziosa. Io no. E all' accoppiata di nomi mi sono venuti i luccichini agli occhi come nei manga giapponesi.
Rigorosamente in sala da solo, popcorn formato jumbo a portata di mano, mi lascio avvolgere
completamente da questa avventura in cui ogni fotogramma trasuda un omaggio a quel cinema che tanto mi piace. Mi sono gasato già a partire dal primo secondo del titolo. La storia, va da sè, è secondaria: uno si concentra sui volti, sull' eroe e sul cattivone (un Jason Momoa aka Khal Drogo che ha il pysich du role necessario). La mano di Walter Hill si vede nella costruzione dei dialoghi tra i due protagonisti, nell' utilizzo di una colonna sonora mai invasiva ma che invece sottolinea ogni passaggio importante al momento giusto. Anche la scelta della location risulta azzeccata: basta metropoli, oramai abusate e invase da supereroi di ogni genere; meglio una poca battuta Louisiana. In questo contesto si inserisce Stallone che ricorda a tutti come sia un grande attore. Ironico, pungente, ovviamente muscolare come si confà alla situazione. Tutto il film procede con un ottimo ritmo senza mai arrancare un secondo fino al fatidico scontro con il cattivone e, ve lo posso assicurare, come duello mi ha sfatto sgranare gli occhi.
Attenzione, lo ribadisco: questo film è anacronistico, sembra uscito trent' anni fa con tutti i suoi pregi e dfetti e ridigitalizzato per renderlo fruibile agli spettatori digitali di oggi. Ma rimane un prodotto tipicamente 80's, quindi che ama le sgommate di Fast and Furious difficilmente si divertirà.
VOTO:
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