La sonda JUNO della NASA si prepara all’arrivo al suo obiettivo, ovvero Giove: l’appuntamento per il suo inserimento nell’orbita del più grande tra i pianeti del Sistema solare è fissato al 4 luglio prossimo. Tra le numerose attività di preparazione a questo momento, il team scientifico responsabile dello strumento italiano JIRAM (Jovian InfraRed Auroral Mapper), uno dei dieci che compone l’equipaggiamento scientifico della missione, è stato acceso per due volte, il 25 gennaio ed il 9 febbraio scorsi, per effettuare alcuni test sulla fotocamera. Sebbene mancassero alcuni mesi e oltre 80 milioni di km all’inserimento in orbita, lo strumento, che è stato finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana, realizzato da Finmeccanica s.p.a. e operato sotto la responsabilità scientifica dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali (IAPS) dell’INAF è riuscito ad acquisire varie immagini di Giove e del suo satellite più prossimo, Io. «Le riprese, anche se ottenute da una distanza così elevata, dimostrano già l’ottimo funzionamento di JIRAM, nella prospettiva dell’inizio della missione osservativa vera e propria» commenta Alberto Adriani, dell’INAF-IAPS, principal investigator dello strumento. «JIRAM è stato fatto funzionare anche in assenza delle informazioni sul puntamento che invece saranno a sua disposizione durante la missione e subito dopo l’inserimento in orbita».
Lo strumento è equipaggiato con uno spettrometro e una fotocamera nell’infrarosso in grado di lavorare nell’intervallo spettrale 2-5 µm (milionesimi di metro). La fotocamera possiede due filtri cromatici ottimizzati per osservare sia le emissioni aurorali che quelle termiche del pianeta. Le immagini sono state acquisite durante il primo test del 25 gennaio scorso e confermano l’ottimo funzionamento della fotocamera infrarossa. Una mostra l’aurora settentrionale del pianeta e, sulla destra, il satellite Io. La seconda identifica l’emissione termica del pianeta e, in particolare, quella delle zone equatoriali che presentano temperature superiori rispetto al resto del pianeta. Durante la seconda sequenza di accensione, il 9 febbraio, JIRAM ha poi acquisito molte altre immagini. In particolare, in questo momento, si sta esaminando il contenuto scientifico di quelle riguardanti il satellite Io per valutare già la possibilità di una pubblicazione sui risultati dell’analisi che sarà fatta proprio grazie a queste nuove immagini.
Fonte: Media INAF | Scritto da Marco Galliani