Una mia amica appassionata di Harry Potter dice che la dote più grande di J.K. Rowling è la sua capacità di narrare, di far andare avanti il lettore perché vuole sapere cosa succederà. In effetti tutti i romanzi della saga si leggono in un attimo, senza la minima fatica. Certo, c'è qualche momento noiosetto, ogni tanto la scrittrice si prende il disturbo di ricordarci dettagli che già sappiamo dagli altri romanzi come il fatto che Harry è orfano, che i suoi zii sono babbani della peggior specie perché si lasciano guidare dai loro pregiudizi e trattano male il nipote per cose di cui non ha colpa (anche se qualche piccola colpa Harry ce l'ha, va bene essere provocato e pure pesantemente, ma gonfiare una zia antipatica sapendo che nessuno dei presenti può impedirgli di farlo o rimediare a quel che lui ha fatto non è proprio una cosa da bravo ragazzo) o ricapitolando eventi del libro precedente, ma teoricamente è possibile che un lettore legga il terzo libro senza aver letto i primi due. Teoricamente, dì fatto penso siano ben pochi i lettori che non partano da Harry Potter e la pietra filosofale.
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è il terzo romanzo della serie. Quella di Harry Potter è una serie di romanzi più o meno autoconclusivi ma legati insieme da un unico filo conduttore. Voldemort ha ucciso (fuori scena) di genitori di Harry nel primo romanzo e verrà affrontato direttamente dal protagonista nell'ultimo, anche se in tutti i romanzi i problemi di Harry e dei suoi amici sono legati in larga misura a Voldemort e ai suoi seguaci. Però ogni romanzo ha una sua trama con inizio, svolgimento e finale. Il problema del singolo libro viene affrontato e superato, anche se non sempre le cose vanno nel modo che più sarebbe piaciuto ai protagonisti. Ma se nel primo libro c'è la scoperta di questo meraviglioso mondo magico, e nell'ultimo la soluzione finale, come si mantiene la tensione per i cinque romanzi centrali?
Arricchendo il mondo, portando in scena nuovi personaggi e nuove problematiche. Rimanere fossilizzati sempre sulle stesse cose sarebbe la fine della storia.


Complessivamente è un buon libro. Qualche pagina di cui avrei fatto a meno, qualche piccolo dettaglio che non mi convince troppo, ma la lettura è divertente. I veri guai però cominceranno con il quarto romanzo, che non è più adatto a lettori troppo giovani. Le trame si faranno più cupe e complicate, la Rowling e i suoi lettori stanno crescendo.
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