Già è pronta la reazione del leader della Cgil Susanna Camusso, con la manifestazione del 25 ottobre: Il governo non pensi che una volta approvata una norma di questo tipo, sia finita la partita: noi continueremo la nostra iniziativa. Se continua un percorso di legge delega abbiamo davanti una strada che sarà costellata dalla mobilitazione.
Intanto la legge delega sulla riforma lavoro arriverà domani nell’Aula di Palazzo Madama, per la discussione generale. Le votazioni sono però fissate a martedì della prossima settimana.
Sono pronti già sette emendamenti, che mirano a conservare la disciplina al suo stato attuale.
Tra le novità del premier il Trf in busta paga, con il rilancio dei consumi e dell’economia. Così facendo, non si dovrebbe più attendere la fine del rapporto lavorativo, per vedersi elargire la somma di tutte le mensilità accantonate nel corso del rapporto stesso. Ma sarà concesso mensilmente: Ma anzichè tenere i soldi da parte alla fine del lavoro, preferisco darteli tutti i mesi. Significa che, per uno che guadagna 1.300 euro, un altro centinaio di euro al mese che uniti agli 80 euro inizia a fare una bella dote: circa 180 euro.
Quindi altri soldi in busta paga equivalgono sostanzialmente alla riscossione di altrettanti consensi? Ricordiamoci che il PD alle scorse europee ha conseguito il 40% circa dei consensi degli italiani, in procinto della concessione del bonus degli ottanta euro. Pertanto Cgil e Uil bocciano la proposta del Tfr: Il Tfr è salario differito, e dunque è già del lavoratore. Renzi ignora buona parte delle norme che lo regolano, si conclude con una nota di disappunto.