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Joe

Creato il 21 ottobre 2014 da Misterjamesford
JoeRegia: David Gordon GreenOrigine: USAAnno: 2013
Durata:
117'
La trama (con parole mie): Joe è un ex detenuto di mezza età dedito all'alcool e al duro lavoro, un uomo tutto d'un pezzo pronto ad aggredire la vita e chi gli mette i bastoni tra le ruote senza pensarci due volte. Quando Gary, un quindicenne dall'incrollabile voglia di scrollarsi di dosso le violenze del padre - il vagabondo alcolizzato Wade - e cercare di costruirsi un futuro chiede un impiego allo stesso Joe, l'uomo si ritrova in qualche modo coinvolto affinchè il ragazzo possa crescere nel migliore dei modi, ed essere premiato per la fatica che è disposto a fare per raggiungere il suo scopo.Ma la realtà nella provincia perduta non sempre è facile da digerire e cambiare, e dunque Joe e Gary si troveranno a dover fare fronte comune affinchè i danni siano limitati al minimo e possa, una volta che la polvere si sarà posata ed i conti con Wade saranno saldati, ancora esserci una speranza.
Joe
Essere d'esempio a qualcuno, che si tratti di un allievo, un amico, un dipendente, una persona che condivide con noi almeno un pezzo di strada, è una delle cose più complicate con la quale confrontarsi.Ancor di più se l'essere d'esempio riguarda i figli: questo perchè, nonostante di norma e per consuetudine sociale si tende a nasconderli bene, i nostri difetti finiscono e finiranno inevitabilmente per influenzare in una certa misura chi raccoglierà, volente o nolente, la nostra eredità da queste parti.Fare da padre - o da madre, ovviamente -, inoltre, a qualcuno che figlio nostro non è risulta ancora più difficile: nel corso della mia vita, ho potuto vivere tre esempi di questo tipo di situazione, ed in tutti e tre i casi sono rimasto ammirato e stupito dalla forza che i loro protagonisti hanno mostrato decidendo di portare sulle loro spalle il peso della responsabilità legata alla crescita di figli non propri.
Uno è stato mio nonno, lo stesso dei western, quello cui devo, probabilmente, anche parte dell'amore per il Cinema, una mia suocera ed il terzo un collega e "vicino".Quando penso a loro, ed alla mia condizione di padre, penso che non tutti sarebbero in grado di avere certe palle.Joe è un film - ed un personaggio - con queste palle.Non è il "Killer" predatorio e senza pietà di Friedkin, quanto più - per rimanere legati ad atmosfere molto simili ed allo stesso protagonista, Matthew McConaughey - una versione adulta ma non meno problematica di Mud: l'incontro con il giovane Gary - interpretato dall'intenso Tye Sheridan, che fu spalla del già citato McConaughey sempre in Mud - smuove infatti il protagonista di questa pellicola ruvida e passionale verso territori che, forse, non avrebbe mai pensato di esplorare, abituato a badare fondamentalmente soltanto a se stesso, seppur dotato di un animo da cavaliere improvvisato pronto a soccorrere chiunque ne abbia bisogno, ed abbia il suo rispetto.Joe - cui presta volto ed una dirompente fisicità un ottimo Nicholas Cage - è una vicenda di confine, ennesimo ritratto dell'America "persa tra il nulla e l'addio" che dal primo Malick ai più recenti lavori di Nichols, passando per le canzoni di Bruce Springsteen è divenuta parte anche dell'immaginario di tutti noi da quest'altra parte dell'oceano, che al contempo ci ritroviamo affascinati da questa sorta di mitologia a metà tra la malinconia e l'esplosività, gli spazi sconfinati e la mancanza di prospettive.Non è un film perfetto, soprattutto in fase di scrittura e di post produzione, e non può essere considerato all'altezza dei due pezzi da novanta che ho sfruttato per introdurlo, eppure rappresenta senza dubbio uno dei viaggi nel cuore degli USA della provincia profonda più interessanti e coinvolgenti delle ultime stagioni, un cane da battaglia pronto a mordere alla gola lo spettatore con il suo piglio senza fronzoli e legato ad una realtà che non deve avere molto dell'american dream, così come è raccontato anche in pellicole come Out of the furnace, Shotgun stories ed in una certa misura più autoriale nel recente Nebraska.David Gordon Green, autore dello spassosissimo Strafumati - che è uno dei miei cult assoluti della Apatow generation, nonchè dei buddy movies da serata di sbronza senza ritegno -, pare aver ingranato la marcia in più che potrebbe portarlo tra i volti più interessanti del Cinema indie di confine statunitense, regalando a Nicholas Cage, divenuto negli ultimi tempi simbolo di quasi ovvie tamarrate di grana grossa uno dei ruoli più interessanti degli ultimi dieci anni di carriera che, tra le altre cose, l'attore veste come un guanto dall'inizio alla fine.Per quanto scostante, iroso, minaccioso, senza dubbio imperfetto, uno come Joe lo si vorrebbe sempre dalla propria parte. Perchè Joe è come un cane, fedele alla sua Natura fino alla fine.Ed in un certo senso, lo è anche Wade.E troppo spesso e volentieri, si sa, i cani finiscono per essere decisamente migliori degli uomini.A meno che non si sia uno come Joe, che "almeno per quanto mi riguarda, era davvero un brav'uomo".
MrFord
"Hey Joe, where you goin' with that gun in your hand?
Hey Joe, I said where you goin' with that gun in your hand?
Alright. I'm goin down to shoot my old lady,
you know I caught her messin' 'round with another man.
Yeah,! I'm goin' down to shoot my old lady,
you know I caught her messin' 'round with another man.
Huh! And that ain't too cool."Jimi Hendrix - "Hey Joe" - 

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