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John Bramblitt: ecco come dipinge un pittore non vedente

Creato il 20 aprile 2015 da Alessiamocci

Vorrei parlarvi di una sensazionale scoperta fatta navigando in Internet, fra siti d’arte. In mezzo a mille stimolazioni visive, il mio occhio si è fermato su quadri di rara bellezza, che mi hanno colpito principalmente per quella naturalezza nel mescolare colori caldi a colori freddi. Tinte forti ed accentuate riempiono il quadro di emozioni, così come del resto è la vita, imprevedibile ed indomabile.

L’immaginario collettivo è stato abituato ad abbinare i colori, sia in pittura che nelle più normali attività quotidiane. “Non si mette il rosa con il rosso!”, quante volte ce lo hanno ripetuto le nostre madri.

E se invece la pittura, e quindi la percezione, fosse una questione di emozione e di meraviglia? E se ci fosse un pittore capace di rompere questi schemi, abbinando il rosso carminio con il più brillante dei blu cobalto? È solo un esempio, ma sarebbe bellissimo, perché l’arte risulterebbe una questione “di pancia”, personalissima e fuori dagli schemi.

Molti sono stati i pittori che, negli ultimi secoli, ci hanno abituato a scelte di colori un po’ forti: da Marc Chagall, a Gustav Klimt, a Kandinsky – quest’ultimo ha un nome impronunciabile. In particolare, Leonid Afremov, il pittore bielorusso definito “il moderno Chagall”, è colui che lo ricorda maggiormente.

Ma chi è questo pittore che mi ha condotto a fare una simile riflessione? E quale peculiarità lo contraddistingue?

Ebbene, lui si chiama John Bramblitt, vive in Texas e ha poco superato la quarantina. Dal 2001, a causa di una crisi epilettica, è diventato cieco. Egli è l’esempio tangibile di come un handicap non possa invalidare una passione. La sua cecità non gli ha impedito di avvertire le “vibrazioni” dei colori che utilizza nei suoi dipinti, venduti in ben 20 paesi diversi.

Le mani sono i suoi occhi. Nel tratteggiare i soggetti, egli ne utilizza una per sentire la tela e l’altra per dipingere, usando una vernice che asciuga in maniera rapida. Le boccette contenenti i colori portano una scritta in Braille.

Bramblitt soffre di cecità funzionale, ovvero è in grado di percepire solo le varie gradazioni di luce e buio. Malgrado questo, egli ha sperimentato un nuovo modo di dipingere.

Ha affermato: “In pratica, non uso la vista come farebbe qualsiasi artista vedente, bensì uso esclusivamente il tatto. Le linee in rilievo mi permettono di capire come sto disegnando sulla tela”.

Il risultato è dato da dipinti coloratissimi, la cui miscela di colori rende il materiale più corposo. Per lui, mescolare gli “ingredienti” diventa un po’ come fare una torta.

Nella prima mostra” ha dichiarato “non ho detto a nessuno di essere cieco. Non l’ho detto non perché mi vergognavo, ma perché non volevo che le mie opere fossero percepite in modo diverso dal pubblico attraverso il filtro della mia cecità”.

John Bramblitt ha dovuto quindi imparare un nuovo modo di dipingere, in base ai ricordi. Dopo aver creato un’immagine nella mente, egli utilizza una vernice in rilievo per disegnare delle linee che possono essere individuate al tatto. Le sensazioni delle diverse tonalità di colori ad olio non sono tutte uguali. Il bianco, per esempio, ha la consistenza del dentifricio; il nero è più scivoloso.

Escono dipinti dai colori ricchi e vivaci, per lo più raffiguranti paesaggi ed animali, così come ritratti di personaggi famosi. La prospettiva è data da un cambio di profondità, ma non di colore. La pennellata appare larga, particolarmente “pastosa”.

Un esempio di necessità che ha saputo farsi virtù e che ha portato questo artista ad affermarsi in tutto il mondo.

 

Written by Cristina Biolcati

 


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