29 novembre 2013 Lascia un commento
Inseguivo questo bel volume da tempo e una volta acquistato ho atteso il momento ideale per leggerlo. Edizione bellissima, carta lucida, molte illustrazioni e una netta divisione in due sezioni con la prima nella lunga intervista assemblata, la seconda con l’imponente e completo elenco delle opere, che sia mai stata pubblicata, almeno nel mondo reale.
John Cage, senza retorica si puo’ affermare non abbia bisogno di presentazioni. Allievo di Schoenberg, con la sua musica ha caratterizzato tra i primi e con connotati unici, la corrente sperimentale e iconoclasta che dalla seconda meta’ del secolo scorso ha oltremodo stravolto i consueti canoni tonali, introducendo in modo vigoroso e traumatico una nuova musica, un nuovo modo di fare musica attraverso almeno tre elementi innovativi e caratterizzanti: silenzio, casualita’ e atonalita’. Suo e’ "4′ 3" ", lui ha formalizzato o in qualche modo sottratto il rumore alla performance artistica introducendolo in partitura orchestrale e sempre Cage ha spinto l’uso di pianoforti preparati, altri tipi di oggetti o registrazioni al posto di strumenti musicali classici laddove di rado si era giunti prima. Forse non tutto nelle sue idee fu completamente originale ma l’uso che ne seppe fare e la spinta teorica impressa ad essi, si.
Richard Kostelanetz il curatore, con pazienza certosina smembra decine e decine d’interviste ed interventi, rimontandoli per capitoli tematici. Con grande mestiere Kostelanetz crea ordine citando anno ed intervista originale di ogni domanda ed essendo il testo visionato da Cage prima della pubblicazione, i suoi appunti e precisazioni si evidenziano come sottolineature non lasciando nulla alla discrezionalità’ del curatore in nome della trasparenza ed obiettivita’. A corredo troviamo un nutrito numero di fotografie che destano piacere e curiosita’, ottimo compendio visivo che impreziosisce il volume.
Il Cage pensiero c’e’ tutto e 400 pagine delineano il giusto intorno. Un testo meno frammentato avrebbe aiutato e in diversi momenti si sente il patchwork che tende a lasciare buchi vuoti e le ripetizioni non aiutano lo scorrere delle idee ma difficilmente si poteva ottenere tanta completezza nell’analisi di un personaggio singolare come Cage.
Avrei voluto qualche commento piu’ tecnico sulle sue opere, qual poco che c’e’ e’ spesso confuso e decontestualizzato ma l’idea di fondo resta salda e molto chiara.
Libro ormai in esaurimento, vale la pena approfittarne.
John Cage, senza retorica si puo’ affermare non abbia bisogno di presentazioni. Allievo di Schoenberg, con la sua musica ha caratterizzato tra i primi e con connotati unici, la corrente sperimentale e iconoclasta che dalla seconda meta’ del secolo scorso ha oltremodo stravolto i consueti canoni tonali, introducendo in modo vigoroso e traumatico una nuova musica, un nuovo modo di fare musica attraverso almeno tre elementi innovativi e caratterizzanti: silenzio, casualita’ e atonalita’. Suo e’ "4′ 3" ", lui ha formalizzato o in qualche modo sottratto il rumore alla performance artistica introducendolo in partitura orchestrale e sempre Cage ha spinto l’uso di pianoforti preparati, altri tipi di oggetti o registrazioni al posto di strumenti musicali classici laddove di rado si era giunti prima. Forse non tutto nelle sue idee fu completamente originale ma l’uso che ne seppe fare e la spinta teorica impressa ad essi, si.
Richard Kostelanetz il curatore, con pazienza certosina smembra decine e decine d’interviste ed interventi, rimontandoli per capitoli tematici. Con grande mestiere Kostelanetz crea ordine citando anno ed intervista originale di ogni domanda ed essendo il testo visionato da Cage prima della pubblicazione, i suoi appunti e precisazioni si evidenziano come sottolineature non lasciando nulla alla discrezionalità’ del curatore in nome della trasparenza ed obiettivita’. A corredo troviamo un nutrito numero di fotografie che destano piacere e curiosita’, ottimo compendio visivo che impreziosisce il volume.
Il Cage pensiero c’e’ tutto e 400 pagine delineano il giusto intorno. Un testo meno frammentato avrebbe aiutato e in diversi momenti si sente il patchwork che tende a lasciare buchi vuoti e le ripetizioni non aiutano lo scorrere delle idee ma difficilmente si poteva ottenere tanta completezza nell’analisi di un personaggio singolare come Cage.
Avrei voluto qualche commento piu’ tecnico sulle sue opere, qual poco che c’e’ e’ spesso confuso e decontestualizzato ma l’idea di fondo resta salda e molto chiara.
Libro ormai in esaurimento, vale la pena approfittarne.