Magazine Cinema
La trama (con parole mie): l'ex soldato confederato John Carter, alla ricerca di una vena d'oro che possa garantirgli la ricchezza, si ritrova catapultato grazie ad un rituale sconosciuto di un uomo in punto di morte su Marte, dove scopre diverse razze in lotta per prendere il sopravvento e dominare il pianeta.Dapprima catturato e dunque divenuto un eroe per una stirpe di combattenti locali, John Carter diviene il simbolo del riscatto per la principessa Deja Thoris, nonchè speranza per Marte di sfuggire al dominio di Tardos Mors, controllato da una misteriosa setta di sacerdoti in grado di sfruttare la stessa sorgente di potere che ha portato John Carter sul Pianeta Rosso.L'uomo, che inizialmente prende le distanze dalle diverse fazioni, finirà per innamorarsi della principessa e trovare una nuova casa.
Da un pò troppo tempo - per l'esattezza da Mission impossible: protocollo fantasma e, poco prima, Real steel - in casa Ford si sentiva la mancanza della presenza importante di una bella tamarrata ben costruita e realizzata, giocata tutta e senza ritegno sull'intrattenimento puro: fortunatamente, a rimediare a questo spiacevole inconveniente è arrivato di gran carriera John Carter, kolossal più che fracassone dalle rimembranze avatariane che è riuscito a coinvolgermi alla grande.
Andrew Stanton - già realizzatore dell'ottimo Alla ricerca di Nemo e dello splendido Wall-E -, sempre sotto l'ala protettrice di Mamma Disney, realizza la sua prima opera non animata condensando - a tratti decisamente troppo - il ciclo di romanzi firmato da Edgar Rice Borroughs dedicato ad un cavalleggero sudista trovatosi su Marte e divenuto da esule prigioniero un vero e proprio eroe con una propria dimensione, vita e futuro.
Nei panni del protagonista il certamente non espressivo eppure in casa Ford amatissimo - per diverse ragioni - Taylor Kitsch, già volto del mio favorito Tim Riggins nella magnifica serie Friday night lights, che, almeno fisicamente, non perde un colpo ed incarna benissimo un eroe che pare una versione maledetta del Dastan che un paio d'anni fa furoreggiò nella versione sempre targata Disney - anche quella apprezzatissima dal sottoscritto - di Prince of Persia.Vicenda a parte - come già sottolineato, lo script risulta essere l'aspetto meno interessante dell'opera, considerata la mole di avvenimenti concentrati in due ore piene eppure a tratti davvero tagliati con l'accetta -, il resto è un ottimo condensato di western, avventura in stile Indiana Jones e fantascienza che abbraccia Star Wars come il già citato Avatar, senza contare un ottimo lavoro sui trucchi e gli effetti che compensa i costumi decisamente pacchiani che i protagonisti sfoggiano per tutta la durata della pellicola.
Non mancano anche l'ironia, componente fondamentale per ogni tamarrata che si rispetti, ed il ritmo, che nonostante la sceneggiatura a tratti nebulosa mantiene lo spettatore - anche quello meno attento - inchiodato alla poltrona dall'inizio alla fine, se non altro per cercare di capire cosa abbia portato John Carter al ritorno sulla terra e alle vicende mostrate nell'incipit, legato ovviamente al finale.
Niente che sia classificabile come "artistico" nel senso più alto del termine, dunque, ma certamente un ottimo blockbusterone da solido weekend in relax con bibitona e patatine, punto d'incontro giusto tra bambini e adulti nonchè espressione di un tipo di sci-fi che pare essersi - purtroppo - perso negli anni, graziato anche dal respiro della grande avventura: sequenze come la lotta nell'arena contro le scimmie bianche, i salti di John Carter appena arrivato su Marte - possibili grazie al contrasto con la gravità terrestre cui il protagonista è abituato e che lo rende una sorta di Superman sul suolo marziano - e tutte le sequenze legate agli alieni verdi sono notevoli, e in tutta questa sarabanda perfino il pessimo James Purefoy risulta quasi guardabile.
Un miracolo del genere, da solo, giustificherebbe la visione.
Ma se anche questo non bastasse, vi dico: gustatevelo come bambini, fino in fondo.
Con John Carter ci si diverte a colpo sicuro.
MrFord
"Sailors fighting in the dance hall
oh man! Look at those cavemen go
it's the freakiest show
take a look at the Lawman
beating up the wrong guy
oh man! Wonder if he'll ever know
he's in the best selling show
is there life on Mars?"David Bowie - "Life on Mars?"
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Books to Movies: News da Hollywood #12
Books to Movies Alcune news circa le prossime produzioni di Hollywood Ritorna News da Hollywood! Completato lo script per La sedia d'argento, quarto libro... Leggere il seguito
Da Susi
CULTURA, LIBRI -
Il Regno dei Sogni e della Follia
E' già Ieri -2013-Sbirciare dietro le quinte, fa sempre tornare un po' bambini.Se si sbircia poi dietro le quinte, attraverso il buco della serratura dello... Leggere il seguito
Da In Central Perk
CINEMA -
all'ombra del conflitto in Texas...
ambientato nel sud degli Stati Uniti poco dopo il flagello della guerra civile, Echoes of War è un western-drama che difficilmente vedremo nelle nostre lande,... Leggere il seguito
Da Omar
CULTURA, LIBRI -
Monte Prama. La sarabanda dei falsari archeologici
La sarabanda dei falsari archeologicidi Massimo PittauHo letto con attenzione e con vivissimo interesse l'intervista che è stata fatta al prof. Leggere il seguito
Da Pierluigimontalbano
CULTURA, STORIA E FILOSOFIA -
Terminator 2: il giorno del giudizio
Ci si lamenta che ormai non si fa più nulla di nuovo, che ultimamente l'industria cinematografica si basa unicamente su seguiti e rifacimenti. Leggere il seguito
Da Jeanjacques
CINEMA, CULTURA -
Bollalmanacco On Demand: Paganini (1989)
"Fuggire da Niccolò è fuggire dalla vita"E allora fatemi morire, vi prego!!!!Prima lo pensavo e basta. Ora sono STRAsicura che Obsidian mi odii. Leggere il seguito
Da Babol81
CINEMA, CULTURA