Allo studio la vendita del marchio John Galliano da parte di LVMH: tra i pretendenti, Perfume Holding, Paris Group e Ittierre.
LVMH is considering the sale of John Galliano brand: Perfume Holding, Paris Group and Ittierre among the possible buyers.
Dopo il licenziamento di John Galliano dalla direzione creativa di Dior e ora anche dall’etichetta omonima fondata nel 1984 a seguito di una decisione del board, LVMH starebbe valutando la vendita del marchio dello stilista di Gibilterra di cui ha acquisto l’87% del capitale nel 2008, per
Se Enrico Ceccato, presidente e ceo di Perfume Holding ha negato di essere interessato all’acquisizione, asserendo che la compagnia si occupa solo di fragranze, Antonio Bianchi, amministratore delegato di Ittierre e Albisetti, che realizzano, rispettivamente, la collezione Galliano e le linee di intimo e mare John Galliano, ha fatto sapere che “in virtù degli ottimi rapporti che legano le proprie società alla maison John Galliano, ha in atto un dialogo che potrà generare nuove e più ampie intese”.
Ancora non c’è niente di ufficiale: un avvocato avrebbe ricevuto l’incarico di studiare le proposte ma non è stato avviato alcun procedimento di vendita per la casa di moda che oggi conta 40 dipendenti circa. Secondo i media francesi, inoltre, LVMH non prenderà alcuna decisione formale finché non sarà reso noto il verdetto dei giudici. Il designer, che sarà processato il prossimo 12 maggio, rischia sei mesi di prigione e il pagamento di più di 20 milioni di euro di danni. Per il momento l’incarico di disegnare le collezioni è stato affidato al team creativo interno, in parte condiviso con Dior, che starebbe lavorando alle proposte pre-spring. Con una nuova proprietà, invece, il ritorno del fondatore, che ha appena portato a termine un trattamento “intensivo” di un mese in un centro di riabilitazione in Arizona e che adesso si trova in una fase di “convalescenza” prolungata, potrebbe non essere una possibilità così remota.
Nel 2009, il brand ha fatto registrare soli 14 milioni di euro di fatturato, con 5,3 milioni di perdita netta.