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John Green, Colpa delle stelle

Da Dalailaps @dalailaps
John Green, Colpa delle stelle
John Green, Colpa delle stelle
Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.
Era da tempo che aspettavo di leggere questo libro, ed era da altrettanto tempo che non divoravo un romanzo con tanta foga.
Fenomeno d’oltre oceano, dov'è diventato un caso editoriale in breve tempo posizionandosi anche sul podio del New York Times, The fault in our stars è un romanzo degno di essere letto.
Il prossimo anno (la Fox ne ha acquisito i diritti lo scorso gennaio) potremo pure vederne la versione cinematografica con Shailene Woodley e Ansel Elgort, e io non vedo l’ora.
Parto col dirvi che secondo me è veramente riduttivo racchiuderlo nel genere young adult (e avrei tanto voluto che come nell’80% dei casi fosse stata usata la copertina originale), perché questo libro è emozionante, magnetico e ricco di figure retoriche che fanno riflettere non solo sul cancro e sull'esistenza in bilico di chi ne ha affitto, ma sulla condizione dell’uomo in generale e sul suo viaggio lieve sulla Terra.
Credo anche che chiunque lo legga possa apprezzarne i contenuti e le riflessioni: come succede per i grandi classici dove non è solo la storia sempiterna ad avvolgere il lettore, anche qui sono molti i motivi per cui il segno della lettura vi resterà addosso per molto tempo.
Il primo, quello che mi ha sorpresa, è che mi sarei aspettata un libro eccessivamente malinconico e drammatico e invece ci ho trovato humour brillante, novità e tantissimo carisma (lo stesso che contraddistingue l’autore) in grado di non farmi pensare neanche per un attimo che i personaggi fossero patetici.
Il secondo è che andando oltre la storia, si sente già dopo poche pagine quanto la contrapposizione caratteriale dei protagonisti sia la perfetta metafora non solo del modo di concepire la vita, ma del modo di relazionarsi con gli altri e con la morte: Hazel è la perfetta rappresentazione dell’instabilità umana, dell’assenza di certezze, della volontà di conoscenza di un "dopo" qualsiasi; Augustus rappresenta l’evoluzione delle normali riflessioni sulla vita, la voglia di godere di ogni singolo attimo e di lasciare un segno, il desiderio di controllo su ciò che tenta di affliggergli l’esistenza. Ma non è finita qui, perché gli altri personaggi sono delineati quel tanto che basta ad apprezzarli o a biasimarli, e in entrambi i casi a comprenderli perfettamente, nel loro ruolo e nelle loro azioni.
Sì respira vita-nonostante-tutto, un concetto che va ben oltre l’amare e l’essere ricambiati; la cosa splendida, secondo me, è che per quanto la situazione iniziale tra i due sembri un po’ stereotipata si finisce per apprezzarne sia l’ironia (certe volte dolorosamente) che l’assenza del romanticismo più comune (è dosato alla perfezione).
Un altra annotazione che voglio farvi è che in questo romanzo si parla di libri, ed è sempre bello leggere di persone che amano i libri: alcuni di quelli citati sono veri e altri no, di cui uno in particolare fondamentale per la narrazione in quanto svolge anche il ruolo di metafora perfetta e complementare all'esistenza della protagonista.
La storia è narrata dalla protagonista, lo stile è semplice ma capace di non lasciare indifferenti scorre via liscio come l’olio. Mi è piaciuto tanto e non vedo l’ora di leggere altri romanzi di quest’autore. Decisamente consigliato.
Gli do un 8+
John Green - Colpa delle stelle
Titolo originale: The fault in our stars347 pagine - 2012 - Rizzoli, Narrativa - 16 €
ISBN: 978-8817060578Traduzione di Giorgia Grilli. Formato Rilegato - Formato Kindle - Formato ePub e Pdf
John Green, Colpa delle stelle
Ancora qualcosa:
  • La pagina Wikipedia su John Green, il suo account Twitter, il suo blog su Tumblr e il canale YouTube che gestisce assieme al fratello Hank Green (che tra le altre cose è anche il produttore della mitica web-series The Lizzie Bennet Diaires, adattamento di Orgoglio e pregiudizio).
  • "Non puoi scegliere di essere ferito in questo mondo, ma hai qualche possibilità di scegliere da chi farti ferire."
  • “L’ambizione vorace degli esseri umani non viene mai saziata dalla realizzazione dei loro sogni, perché c’è sempre l’idea che tutto potrebbe essere fatto meglio e di nuovo.”

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