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Come già accaduto per il Nicolas Cage Day, oggi un nutrito gruppetto di blogger ha deciso di riunirsi sotto l’egida del nome (per nulla ambiguo) di F.I.G.A. (Federazione Italiana Cine Amatori) e dedicare un post al personaggio il cui genetliaco cade proprio il 18 febbraio. Facciamo dunque gli auguri al brillantinoso John Travolta, attore che personalmente non amo né odio ma che mi fa sempre piacere vedere sul grande schermo – almeno quando non incappa in belinate come Attacco alla terra - . Ovviamente, l’essere stato scelto, e conseguentemente salvato dal baratro, da Quentin per il cooltissimo ruolo di Vincent Vega in Pulp Fiction gli ha fatto ottenere diversi punti di merito: ammetto infatti di non essere mai stata fan né di Grease né di La febbre del sabato sera e di preferire il buon John quando veniva Travolto dalle gioie della paternità in Senti chi parla. Ma il periodo d’oro dell’attore si racchiude per me nell'era post-Pulp Fiction con filmoni come Face/Off e quello che sto appunto per recensire, Get Shorty, diretto nel 1995 da Barry Sonnenfeld e tratto dall’omonimo romanzo di Elmore Leonard. ENJOY!
Trama: il gangster Chili Palmer, costretto a recuperare soldi per conto dei suoi capi, decide di cambiare vita e approfittare di un produttore indebitato fino al collo per darsi al cinema…
Poiché oggi è il compleanno di John Travolta anche la mia recensione sarà un po' diversa dal solito. Innanzitutto, perché ho scelto proprio questo film per celebrare l'attore? Beh, perché a mio avviso Travolta da il suo meglio quando veste i panni ironici di un gangster in elegante bilico tra il pericoloso criminale e il cialtrone gigione. Chili Palmer è il cuginetto un po' più caricaturale di quel meraviglioso Vincent Vega che non ho avuto il coraggio di affrontare per non incappare in una brutta recensione di un film che venero, è un pericolosissimo simpaticone, un elegante truffatore e soprattutto un affabulatore sopraffino. La faccia da schiaffi di Travolta è perfetta per incarnare degnamente questo personaggio che per tutto il film si barcamena uscendo indenne dalle situazioni più assurde e che riesce ad affascinare (in positivo o in negativo) chiunque incroci la sua strada: dal folle "boss" Bones al produttore fallito Harry Zimm, dal mega attorone hollywoodiano Martin Weir alla sua ex-moglie Karen, dal wannabe Bo Catlett all'ex stuntman Bear, ogni personaggio del film si ritrova come rinvigorito dal carisma del buon Travolta, dalla parlantina che da il via alle situazioni e ai dialoghi più paradossali e divertenti. John si da arie da grande attore e non manca di prendersi simpaticamente in giro, estendendo questa "perculata" a tutto il mondo dello star system che, come ben sa, non è tenero con nessuno e che in un secondo può consacrare una nullità in divo internazionale oppure affossare gente con tutte le carte in regola per farcela.
Travolta, tra alterne vicende, ha dimostrato nel corso della carriera di essere un vincente come Chili Palmer. Sempre sorridente, anche nei momenti negativi, sempre con un'incredibile faccia di tolla, anche in quei film che farebbero venir voglia allo spettatore di ucciderlo, l'attore si è saputo reinventare più di una volta ed è riuscito a cambiare generi e personaggi così come Chili è riuscito a smettere di essere un gangster: trovando le persone giuste e continuando per la sua strada senza rimanere prigioniero in un ruolo ormai talmente sfruttato da rasentare la parodia. E a proposito di persone giuste, appunto, chi è che ha convinto Travolta ad accettare una parte praticamente cucita addosso a lui? Il buon Quentin, siamo sempre lì. E poi venitemi a dire che Tarantino si limita a copiare e mescolare generi. Come capisce lui gli attori, nessuno mai. Ma questa dovrebbe essere l'apologia di Travolta, non di QT. E allora, spendiamo due parole rapide rapide sul film e poi passiamo ai "luoghi di ritrovo" dove potrete continuare a festeggiare il compleanno dell'ex ragazzo del sabato sera.
Get Shorty è un film frizzantissimo e molto divertente. Non ho mai letto il romanzo da cui è stato tratto, quindi non posso fare paragoni, ma la pellicola è in sé offre un ironico spaccato dell'industria cinematografica a cui si mescola una classica "gangster story" ricca di colpi di scena, machiavellici equivoci e personaggi al limite dell'assurdo. I dialoghi fiume di cui si compone il film sono scanditi da una colonna sonora molto "cool" e sono messi in bocca ad attori in stato di grazia: oltre al protagonista del post ci sono un esilarante Gene Hackman, un cattivissimo Dennis Farina, un borioso Danny De Vito (ovviamente nel senso più simpatico del termine!!) e un bellissimo e giovine James Gandolfini praticamente agli esordi... e quest'ultima cosa, per me che amavo i Soprano, è come il cacio sui maccheroni. L'atto d'amore per il cinema che è Get Shorty, inoltre, contiene anche un interessante rimando a L'infernale Quinlan di Orson Wells e si conclude con un simpatico film nel film interpretato nientemeno che da Harvey Keitel ed introdotto da un geniale esempio di montaggio. Insomma, avrete capito che Get Shorty mi piace davvero tantissimo... e credo sia un degno modo di fare gli auguri a John Travolta per il suo 59esimo compleanno. Se non lo avete mai visto vi consiglio di recuperarlo e tenete presente che nel 2005 è uscito il seguito Be Cool, dove Chili si getta a capofitto nel mondo della musica. Non l'ho mai visto ma, a occhio, non mi sembra "piccante" quanto Get Shorty.
John Travolta non è uno dei protagonisti assoluti del Bollalmanacco, ma come tanti altri suoi colleghi ha già avuto l'onore di comparire in queste pagine. Se volete gustarvelo agli esordi, non ancora famoso ma già dotato di indiscutibile fascino e carisma da bulletto di periferia (e se volete guardare un film a dir poco meraviglioso) cercate Carrie, lo sguardo di Satana , diretto nel 1976 da Brian De Palma, e aguzzate la vista, perché lo troverete intento ad organizzare lo scherzo più atroce mai portato sul grande schermo.
Infine, se volete continuare i festeggiamenti, ecco i post degli altri compari di celebrazione!!
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