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Come volevasi dimostrare il conclave è contro di me. Non bastavano tre, e dico tre, festeggiamenti per il mese di maggio di cui due nelle settimane del trasloco, ma ora che giugno è arrivato e speravo di tirare un po' il fiato, ecco che si decide di festeggiare subito subito. Che poi questo festeggiato sia Johnny Depp non è che mi renda particolarmente felice, ma visto che sono una brava bimba e i miei doveri di blogger li rispetto, eccomi qui, tra scatole e pulizie, a scrivere.
Iniziamo.
Perchè non sono così felice che a vincere il sondaggio di giugno sia stato Johnny? L'attore, innegabilmente bello che è stato tra i miei preferiti negli ormonali anni dell'adolescenza, ha pian piano e inesorabilmente sceso la china negli ultimi anni. Da pupillo molto gothic di Tim Burton, attore promettente e bravo, si è chiuso e fossilizato in ruoli sempre più statici e ripetitivi, rocker maledetti, pirati cialtroni, faccette e smorfie.... insomma, come per il maestro Tim, anche il suo feticcio non ha saputo rinnovarsi e tenere il passo con la sua bravura.
Detto questo, ecco perchè per celebrarlo ho scelto un film parecchio datato, in cui quasi agli esordi, già prometteva benissimo.
Benny e Joon è del 1993 e vede oltre al nostro Johnny la comparsa di attori che faranno il balzo (Julianne Moore e William H. Macy) ad altri che invece spariranno nell'oblio (Anthony Queen, Mary Stuart Masterson), ma che, incredibilmente, sono i veri protagonisti della pellicola e i detentori dei nomi del titolo. La storia è infatti quella di due fratelli segnati dalla morte tragica dei genitori: lei è malata di mente, instabile e discontinua nelle sue emozioni e reazioni, lui si fa carico di tutto, meccanico appassionato, sacrifica la sua vita e le probabili avventure per il bene e l'equilibrio della famiglia. L'unica cosa che si concede è una partita a poker con gli amici, dove sul piatto finiscono sempre oggetti tra i più svariati e favori personali. Proprio così arriva nella loro vita Sam, ragazzo scapestrato, buffo e stralunato, messo in palio in una sfortunata partita dal cugino. Ma se l'iniziale bizzarria dei modi e del vestiario di Sam faranno pentire Benny, la sintonia e il rapporto speciale che questi creerà con Joon lo faranno ricredere, trovando finalmente in un emule di Buster Keaton la balia perfetta per la sorella e forse qualcosa in più. Perchè l'amore ci metterà ovviamente lo zampino, e anche per Benny, complice una cameriera/ex attrice, le cose cambieranno.
In quello che si può definire senza problemi un filmetto non male ma neanche niente di così speciale, Johnny Depp esalta la sua bellezza. Comico unico, capace di dar vita a gag esilaranti e a sguardi ammaliatori, il suo Sam si fa amare per la semplicità e l'infantilità che lo contraddistinguono, oltre che per il modo tutto personale di cucinare. La star prometteva già di fare faville e di spezzare più di qualche cuore, e così è stato. Ora che di anni ne sono passati 20 e le candeline da spegnere sono ben 50, Johnny riesce nonostante tutto a farsi perdonare gli impasse degli ultimi tempi anche grazie a pellicole semplici ma zuccherose come questa. Buon compleanno allora, Mr. Grape (ah no, quello era un altro film).
A celebrarlo ci sono anche:
50/50 Thriller
Bette Davis Eyes
Bollalmanacco di cinema
Combinazione casuale
Director's cult
Era meglio il libro
Il Cinema spiccio
In central perk
Montecristo
Movies Maniac
Pensieri Cannibali
The Obsidian Mirror
Triccotraccofobia
Viaggiando (meno)
White Russian Cinema
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