Regia: Robert Longo Anno: 1995 Titolo originale: Johnny Mnemonic Voto: 6/10 Pagina di IMDB Pagina di I Check Movies Acquista su Amazon
Il cyberpunk è tra i sottogeneri che mi gasa di più. Forse perchè secondo me è molto realistico ed attuale, forse perchè prima di leggere Gibson mi sono innamorato della serie Nathan Never che ha scolpito la mia fase adolescenziale. Fatto sta che Johnny Mnemonic (ripreso da un racconto presente in La notte che bruciammo Chrome) è per me un buon prodotto cinematografico, forse anche troppo sottovalutato. Non è certo il primo film del genere, ma è forse quello che in assoluto lancia il cyberpunk puro sul grande schermo. Tutta la trama, i personaggi, lo svolgersi delle azioni ricalcano fedelmente gli elementi comuni del filone fantascientifico. Multinazionali spietate, la globalizzazione assetata di denaro, le corporation alleate con mafia e yakuza, l'antieroe di stampo noir, l'iper tecnologia divagante, la rete onnicomprensiva e così via. La regia di Longo inoltre riesce a seguire senza alcun distacco l'evolversi della storia, inserendo qua e là scene di computer grafica decisamente colorate ed innovative, in un contesto buio e caotico, dove il disagio regna sovrano. Se dal racconto di Gibson si poteva trarre qualcosa su pellicola, con questo lavoro ci avviciniamo molto al successo. Questo in teoria, perchè in pratica, la sceneggiatura e le ambientazioni sebbene molto curate a mio modo di vedere, risultano abbastanza scontate e prive di originalità o immaginazione. Anche per chi non avesse letto Gibson lo svolgersi del thriller fantascientifico può sembrare un po' telefonato, con un'eterna rincorsa che giunge ad un lieto fine. Oggi tecnologicamente parlando sono passati secoli da quando l'idea di Johnny Mnemonic è stata messa nero su bianco, eppure il cyber spazio all'interno della pellicola è ben curato e potrebbe anche avvicinarsi per alcuni versi alla rete nostrana, colma di hackers e soprattutto releasers. Del cast fa parte Keanu Reeves, forse lanciato grazie a questo film per la parte principale in Matrix , che nonostante sia un sex symbol è una faccia adatta al personaggio che interpreta (al contrario di Tom Cruise in Minority Report). Alcune note negative vanno ai personaggi secondari, soprattutto ai cattivi: non si capisce bene quanto siano spietati, e chi sia quello veramente più malvagio. Non incarnano bene nè la multinazionale nè la mafia. El'idea dell'intelligenza artificiale se volevano inserirla dovevano svilupparla in un modo migliore, invece così sembra apparire giusto per fare numero. Nel complesso resta un cult da studiare, anche se non in maniera morbosa.