L’unica libertà per chi non ha nulla è l’autodistruzione
La quarta uscita della SoundScape713 tocca il Nordest, presentandoci Jacopo Fanò (Naked Lunch Records) e il suo rumoroso e analogico progetto Joie De Vivre.
La donna (nel bene o nel male), fantasie erotiche, perversioni pornografiche e il rifiuto/disgusto per ogni forma di rapporto sessuale sono le fonti d’ispirazione per questo lungo viaggio noise decisamente old style. È suddiviso in due parti: l’aggressiva repulsione di “Non Guardarmi” si oppone all’ossessionante e incisiva “Vergogna”. Il punto esclamativo, però, è dato dai sette minuti di “Desistenza”, dove grigie atmosfere dark ambient e gelidi punteruoli di ghiaccio – che si conficcano in modo pulsante sul cuore e sul cervello – si mescolano con carbonifera ferramenta post-industriale, chiudendo così il nastro e dunque finendo per sbattere bruscamente la porta in faccia. Sì, autodistruzione ci può stare, anzi, diciamo una variante dell’anoressia nervosa, intesa non come disturbo del comportamento alimentare, bensì come terrore di ogni contatto con gli altri esseri umani che porta a limitare all’estremo tutte le modalità di dialogo esistenti. Audiocassetta adatta per appassionati di vecchie produzioni del maestro Maurizio Bianchi e somigliante – nei pochi istanti in cui il rumore si fa stridulo e martellante – a certe composizioni casalinghe della meteora torinese anni Ottanta NUN (Nacht Und Nebel).
Alcuni numeri piacciono più di altri, ed avere la copia numerata 23 di 23 ha regalato un sorriso: ho alzato per un attimo le serrande di casa facendo entrare un pochino di luce, con tanta gioia di vivere.
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