Un nuovo capitolo di #sceglilatuaavventura, il meme del finale alternativo, lanciato dal Coniglio, che impazza su internet nelle ultime settimane. Come, non lo conoscete? Non ne avete mai sentito parlare? Nemmeno una volta, eh... Ok, forse dire che "impazza" è eccessivo. Meglio che vi vediate il link al post originale, dove c'è anche l'incipit che il nostro amico Alberto Nordico, che desidera rimanere anonimo, ha completato con questo delizioso meta-racconto. Buona lettura!
Si alzò dal letto e si affrettò a raggiungere lo scrittoio che si trovava appoggiato alla parete opposta della camera. Le folgorazioni che la coglievano nel cuore della notte portavano sempre le idee migliori e andavano annotate prima che svanissero; ma soprattutto urgeva sbrigarsi perché era in ritardo con la consegna e quell'antipatico ometto occhialuto che si faceva chiamare Jonas, avrebbe presto iniziato a farle pressione.... tanto successo e nessun talento, a parte quello di pavoneggiarsi con i suoi colleghi accademici, scrivere qualche articolo scientifico di Fisica o di Matematica che nessuno avrebbe mai letto e soprattutto quello di saper spremere come un limone le doti di scrittrice di Eleanor, che lo avevano reso, oltre che il più famoso scrittore di fantascienza vivente, anche ricco sfondato.
Eleanor conosceva bene il suo aguzzino, ma quando lo sentiva per telefono, i loro nomi in codice erano Jonas e Lucille, perché l'ometto era convinto che qualcuno lo controllasse e lo spiasse continuamente, chissà, forse la CIA. Eleanor lo odiava e ne era addirittura ossessionata, tanto da includerlo immancabilmente nei propri sogni, ambientati sovente negli stessi luoghi fantastici dei romanzi che LEI scriveva. Sapeva che quei tre spiccioli che lui le dava per ogni racconto non erano che briciole, ma per mille motivi ne era soggiogata e non poteva ribellarsi né liberarsi da quella schiavitù che andava avanti fin dai tempi della guerra e che sarebbe probabilmente durata per il resto della sua vita, fino alla fine.
Non aveva scelta.
Ma sarebbe stato bello poterla avere... e magari, non una soltanto, ma tante.
Ecco la sua rivincita: questo romanzo sarebbe stato diverso, si sarebbe sviluppato secondo i desideri del lettore e non, come sempre accade, secondo il volere dello scrittore. Molteplici scelte per condurre a molteplici finali alternativi, quelle scelte che nella vita lei non aveva avuto, scelte innumerevoli come la selva di diramazioni che si dipartono dalla struttura principale di un astroporto e da ognuna delle quali ne germogliano altre decine. Libertà di scelta, a partire dal fatto che questa volta non sarebbero stati presenti i soliti stramaledetti cervelli positronici tanto cari a Jonas.
autore: Alberto Nordico