Jorge Mario Bergoglio: la corruzione è un peccato mortale

Creato il 10 novembre 2013 da Blogaccio @blogaccioBlog

I cattolici sanno di essere peccatori, ma confidano molto spesso nel “perdono” ed allora Papa Francesco quand’era ancora Jorge Mario Bergoglio intervenne a ricordare che la corruzione è un peccato mortale e NON può essere perdonata. Il fenomeno infatti, assume anche per la Chiesa una rilevanza sociale più grave della pur importante questione di ordine etico in quanto investe il complesso dei fattori dello sviluppo economico-sociale impedendo il raggiungimento del benessere a carattere universalistico. Eppure gli italiani che nel quotidiano s’indignano per pochi euro di aumenti alle bollette dei consumi, di fronte ad un prelievo occulto che si calcola in 5000€ all’anno a famiglia, sembrano rassegnati alla mazzetta quasi fosse entrata nelle consuetudini comportamentali a regolare i rapporti di affari e le relazioni tra Stato e cittadini. Impietose le statistiche ci raccontano di una realtà a dir poco sconcertante che non accenna ad invertire la tendenza anche dopo l’esperieza di tangentopoli: 12 italiani su 100 nel corso dell’anno hanno ricevuto richieste di bustarelle mentre dal semplice spulcio delle sentenze emesse dai Tribunali, si evince che sono crollate le condanne per corruzione e concussione e quelle poche emesse quando NON sono condonate, risultano essere del tutto esigue. In Italia il dibattito pubblico è monopolizzato in questi ultimi tempi dai temi dell’amnistia, dell’indulto, delle esigenze cautelari da cancellare e delle intercettazioni da silenziare in ossequio alla volontà superiore del popolo sovrano che rincorre nelle urne elettorali le proposte più allettanti per le masse, nell’America di Obama invece, s’infliggono condanne esemplari per corruzione a politici e Governatori che scontano in carcere fino all’ultimo giorno.


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