Magazine Società

José e Pilar

Creato il 18 marzo 2013 da Andreapomella

Saramago

Sere fa ho guardato in Tv José e Pilar, un documentario sugli ultimi anni della vita di José Saramago, firmato da Miguel Gonçalves Mendes, che mostra in particolare il rapporto simbiotico che negli anni della vecchiaia legava il premio Nobel portoghese all’amatissima seconda moglie Pilar del Rio. C’è un passaggio del documentario in cui si vede Saramago al lavoro nella sua abitazione di Lanzarote. È seduto alla scrivania, accanto a una finestra da cui sgorga la luce abbacinante dell’isola, ha davanti a sé un computer portatile. Saramago sembra rilassato e concentrato, si lascia andare sullo schienale della poltrona e fissa il monitor muovendo appena il mouse. Una mia personale fissazione è spiare i grandi scrittori nel momento in cui scrivono, e dalle scene precedenti del documentario si intuisce che la vita di Saramago viene filmata nei mesi che vanno dal 2006 al 2008, ossia nel periodo in cui sta lavorando a quello che diventerà il suo penultimo romanzo, Il viaggio dell’elefante. Così osservo lo sguardo assorto dello scrittore, le rughe profonde sulla fronte che si contraggono in un’espressione che immagino rappresenti il tentativo di afferrare un’immagine letteraria, di tradurla in una frase. In quel momento la cinepresa si avvicina a Saramago, si sposta sulla sinistra ed entra nella sua soggettiva, inquadra il monitor del computer. Siamo nel cuore del processo creativo, nel segreto più intimo della scrittura di uno dei più grandi autori del Novecento. O perlomeno è quello che immagino. Scopro invece che Saramago in quel momento non sta scrivendo, ma sta giocando a Spider, uno dei giochi di carte disponibili nei sistemi operativi Microsoft. È soddisfatto per aver appena risolto il solitario. Sorride.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine