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Gordon-Lewitt (1981), americano, esordisce al cinema come attore già in giovane età (è poco più che ventenne in Brick, il film che lo ha porato alla ribalta), costruendosi una carriera nel cinema indipendente americano. Esordisce come regista nel 2013, inserendosi nel nuovo cinema indie americano di cui forse la figura più nota al grande pubblico è James Franco.
Don Jon
USA 2013 - commedia - 90min.
L'italoamericano Jon, ragazzotto di periferia palestrato e dongiovanni, si innamora di una bomba sexy conosciuta in discoteca, ma la sua passione per i video porno minerà la loro relazione.
Il film tenta di bilanciare esigenze di mercato con velleità autoriali, ma il mix non è riuscito per un problema di mancanza di esperienza registica. Poteva essere ridotto ad un corto data la storia esigua, invece Gordon-Lewitt allunga il brodo con situazioni ripetute per descrivere la routine del protagonista, che dovrebbe in teoria interessare il pubblico ma in pratica non lo fa dato che non viene mostrato niente degno di interesse. Si susseguono così vari leitmotiv visivo-sonori (la croce quando Jon va a messa, il corridoio della palestra dove si allena, lui in macchina, il suono di accensione del Mac quando va su pornhub), eccetera. Quando inzia la relazione con la biondona (Scarlett Johansson, bravissima) cerca di corregersi, ma non ce la fa. Lei lo molla. Poi lui conosce una donna matura (Julianne Moore) che gli insegna un po' di cose sull'amore come rapporto a due basato sul dare/ricevere: cose talmente scontate e dette talmente in fretta che forse nei Baci Perugina c'è meno sintesi. Nel frattempo molto dettagli di tette e culi di video porno montate assieme al resto del film con un'estetica da Mtv. L'idea registica del voler trattare la materia - solitamente usata per le commedie pecorecce stile American Pie - in un'ottica di racconto di educazione sentimentale è stuzzicante, ma lo svolgimento è del tutto sfilacciato, privo di scavo psicologico, e con scene talvolta imbarazzanti (lei che fa promettere a lui di iscriversi ad un corso serale mentre lo fa venire nei pantaloni struciandoglisi addosso, oltre che ridicola, è semplicemente volgare, brutta).
Poi si riscatta improvvisamente con le belle intepretazioni femminili e qualche scena di dialogo follemente surreale (il litigio per la pulizia dei pavimenti), ma qualche bella intuizione non basta a riscattare un film scritto male e registicamente scombinato.
Voto: 2/5
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