Joss Stone è una delle mie cantanti preferite, nonché una delle più sottovalutate del mondo musicale contemporaneo.
Certo, ha successo, ha venduto molti dischi e ha appena concluso un tour mondiale – dall’Africa all’Asia, dall’Europa agli USA – che l’ha tenuta in viaggio per due anni. Eppure potrebbe ottenere molto di più, se solo fosse più furbetta nel gestire la sua immagine. Ma forse è meglio così.
Joss è già stata ospite su Plutonia, ma ora l’accolgo di nuovo, complice l’uscita del suo nuovo album, Water For Your Soul, probabilmente il suo lavoro più raffinato.
Leggevo una sua intervista per la webzine Digital Spy. Si tratta di un articolo più interessante della media – io adoro la pop music, ma spesso le popstar sono estremamente banali nelle loro dichiarazioni.
C’è un passaggio che mi ha colpito. Ed è di questo che parliamo oggi.
Joss Stone e la retribuzione dell’artista (un estratto)
Al fine di convincere il pubblico ad ascoltare la tua musica, cosa ne pensi del formato streaming, sempre più diffuso?
(Joss) Voglio solo che la gente ascolti la mia musica. Sono sempre contenta quando succede. Non mi interessa il mezzo che sceglie per sentirla. Se le persone vogliono pagare per farlo, questo è per me un grande complimento e mi aiuta a proseguire nella mia produzione musicale su tutta la linea. La realtà – e noi dobbiamo accettarla – è che la gente non dovrebbe essere obbligata a pagare per ascoltare musica. Dobbiamo andare oltre questo concetto e sperare che ci siano sempre più persone di buona volontà.
Come pensi che l’industria discografica possa convincere il pubblico che la musica deve essere retribuita?
(Joss) La sfida è quella di ottenere rispetto e comprensione. Per me ovviamente la musica è un valore, da molti e molti anni, ma per molte persone non lo è, soprattutto se quello che ascoltano non riscontra gradimento. Quindi se non apprezzano non ritengono giusto pagare.
Viviamo in un mondo differente e in un certo senso – anche se sembra strano dirlo – questa faccenda dei download ha trasformato il nostro approccio alla musica e potrebbe migliorarlo.
La musica di m**da, fatta da persone incompetenti, poco curata e non professionale non verrà apprezzata, quindi non verrà pagata. Queste persone dovranno presto trovarsi altri lavori. Se non sai cantare non puoi pretendere di essere pagato per farlo.
Come capite, di considerazioni da fare ce ne sarebbero moltissime.
Le mie posizioni in merito – letteratura e musica sono facilmente paragonabili – le sapete.
Le vostre?
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Alex Girola – follow me on Twitter