Per il momento i risultati non sembrano molto lusinghieri, visto che adesso Journal Intime prende 50 visite al giorno quando va bene, mentre prima ne prendeva 500 e anche 3000 se gli davano una homepage con un post dal titolo azzeccato. E allora? Il suo autore continuerebbe a scrivere anche se ne prendesse 0. Il primo piacere è quello di scrivere, uno dei 3 piaceri ai quali Dragor non rinuncerebbe mai (gli altri 2 sono la musica e l’amore). C’è qualcosa di eroico nel parlare al vento, come quegli oratori che a Marble Arch salivano su una cassetta in una gelida giornata d’inverno e si rivolgevano allo spiazzo deserto. Il secondo piacere è quello di pubblicare. Un clic e in teoria sei visibile dal mondo intero, anche se in pratica ti leggerano 4 gatti e magari nemmeno quelli. Il piacere di essere letti è solamente il terzo. Anche se non arriva, restano i primi 2.
E poi restate voi, cari amici. Gli ultimi membri della grande famiglia che si è creata in anni di vita comune sulla piattaforma della Stampa. E’ soprattutto merito vostro se dopo 5 anni Dragor guarda al futuro con speranza, così permettetemi di stringervi tutti in un grande abbraccio virtuale. Vorrei che questo compleanno fosse la festa di tutti voi che amate scrivere. Dopo anni di appuntamenti quotidiani, un blog diventa come la vita e non soltanto. A volte dura di più.
Dragor