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Joy (2015)

Creato il 03 febbraio 2016 da Babol81
Tra piccole deviazioni ed intoppi imprevisti, la marcia d'avvicinamento agli Oscar procede e oggi parlerò di Joy, diretto e co-sceneggiato dal regista David O. Russell e candidato all'Oscar per la performance di Jennifer Lawrence.
Joy (2015)
Trama: Joy, madre divorziata e vessata da genitori insopportabili, inventa l'innovativo prototipo di un bastone per lavare i pavimenti ma il suo cammino verso il successo è irto di difficoltà...

Joy (2015)
L'ultima pellicola di David O. Russell, autore che solitamente apprezzo, stavolta partiva svantaggiata in quanto il giorno prima avevo avuto modo di guardare il meraviglioso The Hateful Eight. Capite bene che, essendo io fresca di Tarantino, qualsiasi film visto subito dopo rischiava di diventare automaticamente una bagatella. Il problema è che, per quel che ne ho capito, Joy E' una bagatella, un filmetto privo di mordente che non sa bene che pesci prendere. La storia è debolmente basata sulla biografia di Joy Mangano, "la donna che ha inventato il Mocio Vileda" e possiede i brevetti di un altro centinaio di oggetti, una biografia dalla quale O.Russell si è staccato per raccontare la "sua" America fatta di sciocchi bassoborghesi in vena di arricchirsi, gente che ha buttato consapevolmente nel cesso la propria esistenza e povere donne che faticano ad avere successo all'interno di una società che aspetta solo di masticarle e sputarle. L'idea sarebbe anche carina e la storia potrebbe anche risultare edificante se non fosse che il regista e sceneggiatore ha ricamato un po' troppo sugli odiosi personaggi secondari, soccombendo così al suo stesso desiderio di parodiare le soap opera tanto amate dalla madre della protagonista: l'interessante parallelo iniziale tra la (non) vita di Joy e le vicende delle disnibite Danica e Clarinda televisive, forse il punto più alto toccato dalla pellicola, si perde annaspando in un intrico di inspiegabili e grottesche cattiverie familiari e culmina in un ridicolo finale a base di mezzi malviventi, spionaggio industriale e vittorie tirate per i capelli, con tanto di moraletta annessa. Appassionarsi alle vicende di una casalinga disperata armata di mocio non è tanto facile, questo è vero, ma ho visto film con protagonisti anche più improbabili, ai quali mi sono comunque affezionata; gli sforzi di Joy invece paiono fatti di aria fritta, tesi verso un finale che immaginiamo già essere positivo e, sinceramente, più che una scalata verso il successo pompata da orgoglio e salda volontà, quella della protagonista è più una battaglia disperata per non venire sommersa dai debiti. Per dire che ho visto più cuore in Creed, davvero.
Joy (2015)
Stranamente, il film non solo è piatto per quel che riguarda la storia ma anche per quel che concerne la regia. Tolto il già citato inizio, dove grazie anche ad un montaggio intelligente le immagini reali e quelle di finzione televisiva si susseguono senza soluzione di continuità, e tolta l'interessante parte centrale ambientata nel bizzarro mondo delle televendite (con il ritorno di "Joan Rivers", nientemeno!!), all'interno della quale spicca la "regia nella regia" del sempre gnocco Bradley Cooper, il resto della pellicola è molto ordinario. L'altra cosa che mi perplime è la candidatura all'Oscar di Jennifer Lawrence. L'attrice è sulla cresta dell'onda e va bene, bisogna mungere la vacca (perdonatemi l'inelegante parallelo, non mi riferivo certo direttamente a lei) finché è giovane e ha ancora latte, ma volete davvero dirmi che la sua interpretazione possa mettersi sullo stesso piano di quella di Cate Blanchett (l'unica che ho visto all'opera finora, per le altre attrici sospendo il giudizio)? Purtroppo con la Lawrence ho avuto a che fare solo per quel che riguarda film "commerciali" come X-Men e The Hunger Games ma francamente ero rimasta molto più colpita vedendo la sua performance in American Hustle; sì, con Joy tiene praticamente sulle spalle tutto il film e forse questo potrebbe trarre in inganno ma all'interno di una pellicola girata e scritta meglio, con un cast di supporto che non sia formato da ex grandi attori ormai in declino buoni solo a strappare una garbata risata, probabilmente la piccola Jennifer avrebbe lasciato la stessa impressione di un mocio appoggiato al muro. Poi, per carità, ho visto di peggio e devo dire che Joy per passare una serata tranquilla va anche bene, non stiamo parlando di un film orribile diretto da una capra e interpretato da un branco di cani. Però ecco, insomma, visto l'hype dei fan e il megaposter appeso appena prima della galleria tra Albissola e Savona mi aspettavo MOLTO di più. MainaJJoy, proprio.

Joy (2015)

No vabbé, mainajjoy. Una joy c'è. Sant'uomo.

Del regista e co-sceneggiatore David O. Russell ho già parlato QUI. Jennifer Lawrence (Joy), Robert De Niro (Rudy), Bradley Cooper (Neil Walker), Diane Ladd (Mimi), Virginia Madsen (Terry) e Isabella Rossellini (Trudy) li trovate invece ai rispettivi link.
Edgar Ramirez (vero nome Edgar Ramírez Arellano) interpreta Tony. Venezuelano, ha partecipato a film come Zero Dark Thirty, The Counselor - Il procuratore e Liberaci dal male. Anche produttore, ha 39 anni e quattro film in uscita.
Joy (2015)

Ad interpretare Joan Rivers, morta nel 2014, c'è la figlia Melissa, al secolo Melissa Warburg Rosemberg, mentre la sua collega Cindy è interpretata dalla figlia adottiva di Robert De Niro, Drena. Detto questo, se Joy vi fosse piaciuto recuperate American Hustle e La grande scommessa. ENJOY!

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