- Anno: 2015
- Durata: 124'
- Distribuzione: 20th Century Fox
- Genere: Biografico
- Nazionalita: USA
- Regia: David O. Russel
- Data di uscita: 28-January-2016
Sinossi: La storia turbolenta di una donna, Joy Mangano, e della sua famiglia attraverso quattro generazioni: dall’adolescenza alla maturità, fino all’invenzione del Miracle Mop e alla costruzione di un impero imprenditoriale che sopravvive da decenni.
Recensione: Joy Mangano, classe 1956, newyorkese nata da genitori italo americani, laureata in economia aziendale, madre single di tre figli con la passione per le invenzioni. Nel 1990 la sua vita cambia completamente e diventa stramilionaria grazie all’invenzione del Miracle Mop, meglio conosciuto in Italia come mocio. La sua azienda incassa tuttora all’anno più di 10 milioni di dollari. Joy Mangano è ad oggi presidente della Ingenious Designs LLC e appare regolarmente sul canale di shopping televisivo statunitense HSN.
David O. Russel è un fervido sostenitore dell’American Dream nelle sue varie sfaccettature: il valore della rivincita e di una fratellanza ritrovata e indissolubile (The Fighter), la follia dolceamara che sboccia in una ruvida commedia sentimentale (Il lato positivo) ed una rispolverata dell’America truffaldina di Scorsese (American Hustle).
Il regista segue sempre una determinata griglia temporale in cui intensifica la sua narrazione radicata in una poetica d’autore riscontrabile nel “chi la fa l’aspetti” che costantemente opera nella coscienza dei suoi personaggi. In Joy ritorna la mappatura sociale da lui prediletta: una famiglia disagiata lungo il ventennio ’80-’90 diventa il fardello di una donna dall’acuta capacità creativa, che si ritrova però a dover rinunciare ai suoi progetti per mantenere una madre dipendente da telenovelas e due figli che meritano una serenità familiare che lei non ha avuto dopo il divorzio dei genitori.
Jennifer Lawrence, Robert De Niro e Bradley Cooper rappresentano il triangolo dell’inizio, del mentre e del continuum: un padre che non è in grado di gestire il rapporto tra sorellastre fino ad un momentaneo fallimento dell’attività imprenditoriale dopo vari sacrifici economici, un business man che funge da trampolino di lancio al super innovativo Miracle Mop che fa impazzire le casalinghe ed una donna che da sola cambia il corso della sua vita sapendo fare della sua arte una professione da record di vendite.
Un montaggio di flashback riecheggia per tutta la durata del film, sapientemente disposti all’interno del processo narratologico portando lo spettatore a capire gradualmente la posizione che vive nel presente la protagonista fino al traguardo raggiunto grazie alla sua caparbietà d’acciaio.
Joy è il deus ex machina di se stessa, proprio perché fuori c’è un mondo spietato che punta ad un business che non perdona e frantuma luminescenti amarcord di un enfant prodige che in età adulta recupera la parte migliore della sua identità. David O. Russel continua ad impreziosire i suoi racconti con il talento travolgente di Jennifer Lawrence, neo vincitrice del Golden Globe come migliore attrice protagonista in Joy: un imprenditore che anni fa ha saputo fiutare lo straordinario Miracle Acting di una ragazza dall’innata naturalezza espressiva, con cui emoziona e convince pubblico e critica.
Libero Bentivoglio